33 leoni salvati dal circo e liberati in un santuario in Africa: le splendide immagini
In un santuario per la fauna selvatica sito in Sudafrica sono ospitati 33 leoni e leonesse salvati dal circo, grazie a un progetto virtuoso che ha ridonato dignità e una vita che merita di essere vissuta al “re della foresta”. Tutti i grandi felini provengono da strutture del Sud America, in particolar modo Perù e Colombia, dove un paio di anni fa i rispettivi governi decisero di bandire l'uso di animali negli spettacoli circensi. Nonostante il virtuoso divieto, alcuni circhi hanno continuato a esibirsi illegalmente, traendo profitto dalla sofferenza di questi sfortunati felini. Costretti sin da cuccioli a passare nelle mani dei bambini per le foto e a esibirsi in ridicoli siparietti sotto lo schiocco delle fruste. Una vita di minacce e privazioni, lontana migliaia di chilometri dal proprio habitat naturale in Africa.
Ma grazie al lavoro di associazioni come l’Animal Defenders International (ADI) nel corso degli anni sono stati salvati moltissimi animali dai circhi sudamericani, tra i quali figurano anche i 33 leoni inviati nell'ADI Wildlife Sanctuary in Sudafrica. I maestosi felini non possono essere liberati in natura poiché hanno vissuto l'intera esistenza in cattività, dunque non sarebbero in grado di provvedere a se stessi, a superare i rigori delle leggi della natura. Tuttavia nel santuario possono vivere una vita quanto più simile a quella che avrebbero meritato dalla nascita.
Lo dimostrano le bellissime foto condivise sulle pagine social e sul sito dell'ADI, in cui sono mostrati gli esemplari mentre esplorano la nuova confortevole "casa". In un recente post su Facebook titolato “guardala ora” è possibile ammirare il fiero sguardo di Mahla, una leonessa che da cucciola viveva in una gabbia striminzita e veniva costantemente strappata dalla madre – anche durante l'allattamento – per foto e carezze col pubblico.
“In una missione di quasi 2 anni, l'ADI ha fatto irruzione in tutti i circhi del Perù e ha salvato ogni animale, portando Mahla e altri 32 leoni a casa in Africa. Oggi, Mahla vive con la madre (Kiara), il fratello (Scarc) e la zia (Amazonas) all'ADI Wildlife Sanctuary, in Sudafrica”, si legge con orgoglio nel post. Qui gli animali sono ospitati in un vero e proprio paradiso naturale e tecnologico, in grado di fornire loro tutto ciò di cui hanno bisogno nel pieno rispetto dell'ambiente.
Il santuario occupa infatti una superficie di oltre 450 acri (180 ettari), nel quale sono presenti quattro pozzi naturali e diverse recinzioni di sicurezza di ultima generazione alimentate a energia solare. Ci sono anche pompe dell'acqua solari che distribuiscono acqua fresca negli abbeveratoi e si riempiono automaticamente, riducendo al minimo l'intervento dell'uomo.
Un'altra storia significativa raccontata dall'ADI è quella di Rey, anch'esso salvato in un circo del Perù. Il leone vive assieme a suo fratello Smith in un recinto di 6 acri tutto per loro, dove sono presenti diversi “giocattoli” e strumenti che servono a mantenere fisicamente e mentalmente attivi i leoni. Il suo arrivo al santuario dell'ADI è stato merito del gruppo Facebook Lion Lovers, che ha raccolto i fondi non solo per il trasporto dal Sudamerica, ma anche anche per le cure veterinarie iniziali e il primo periodo nel santuario. In alcune foto pubblicate recentemente si vede Rey mentre trattiene con le zampe un cocomero.
Animal Defenders International è un'organizzazione specializzata nel salvataggio di animali in tutto il mondo, particolarmente attiva con quelli detenuti nei circhi. “Abbiamo svuotato i circhi in Guatemala, Bolivia e Perù e preso il primo gruppo di animali da circo della Colombia, a seguito dei divieti circensi in quei paesi”, si legge in un comunicato dell'ADI. Con la propria missione i volontari puntano a sensibilizzare governi e opinione pubblica sul benessere degli animali, aumentando la consapevolezza sulla loro sofferenza affinché un giorno nessun esemplare venga più imprigionato e sfruttato.