video suggerito
video suggerito

“Dicevano tutti che ero spacciato, poi un medico ha usato l’intelligenza artificiale”: la storia di Joseph

Grazie a una nuova tecnologia che applica l’intelligenza artificiale al riposizionamento dei farmaci, Joseph Coates è stato curato da una malattia ormai terminale con una terapia non convenzionale a base di farmaci già esistenti. Secondo i ricercatori che lo hanno sviluppato, questo metodo di utilizzare l’IA “aiuterà molte persone”.
83 CONDIVISIONI
Immagine

A Joseph Coates, 37 anni, di Washington, non erano state date molte speranze: era trascorso solo un anno da quando aveva scoperto di essere affetto dalla sindrome di POEMS, una rara patologia del sangue, ma il suo quadro si era aggravato così velocemente da rendere praticamente inutile qualsiasi farmaco o cura disponibile. Alla fine, anche i medici si erano arresi all'evidenza dei fatti: Joseph non poteva essere curato, il suo destino era segnato. L'unica cosa che poteva fare – ha raccontato l'uomo al New York Times – era scegliere se morire in ospedale o a casa.

L'unica speranza di curare Joseph poteva arrivare da un trapianto di cellule staminali, ma le sue condizioni erano troppo gravi per renderlo possibile. "Ho pensato che la fine fosse inevitabile", ha raccontato Joseph. Fortunatamente però la sua compagna, Tara Theobald, non si è arresa: ha deciso di chiedere aiuto a un medico di Filadelfia, esperto di malattie rare, David Fajgenbaum. È grazie a quell'email che oggi Joseph è vivo, ma senza l'intelligenza artificiale, molto probabilmente la sua storia avrebbe avuto un epilogo diverso.

La storia di Joseph curato grazie all'intelligenza artificiale

Mentre a Washington, Tara e Joseph lottavano con la malattia ormai terminale dell'uomo, a Filadelfia, da qualche anno il dottor Fajgenbaum e il suo team della Pennsylvania University stavano lavorando a una piattaforma che usa l'apprendimento automatico e quindi l'intelligenza artificiale per potenziare il cosiddetto "riposizionamento dei farmaci". Si tratta di un innovativo approccio terapeutico che consiste nell' "utilizzare farmaci già approvatispiega Fondazione Airc – per curare malattie diverse da quelle per cui erano stati creati". Per ottenere i fondi necessari per sostenere il suo progetto, nel 2022 Fajgenbaum ha fondato un'organizzazione no-profit chiamata Every Cure. Anche altrove, diversi laboratori e centri di studio stanno testando questo approccio con risultati molto incoraggianti per diverse malattie.

Quando legge l'email di Tara, Fajgenbaum decide di utilizzare la nuova tecnologia sul caso di Joseph e l'intelligenza artificiale gli restituisce una nuova terapia, "una combinazione non convenzionale di chemioterapia, immunoterapia e steroidi precedentemente non testati come trattamento per il disturbo di Coates". La mattina dopo Fajgenbaum invia per email a Tara la nuova terapia. Nel giro di una settimana Joseph sembra rispondere al trattamento e nel giro di quattro mesi le sue condizioni sono migliorate abbastanza da renderlo idoneo al trapianto di cellule staminali. E oggi è finalmente in remissione.

L'applicazione dell'intelligenza artificiale alla ricerca di nuove cure

Come è stato per Joseph, l'applicazione dell'intelligenza artificiale al riposizionamento di farmaci si è dimostrata in diversi casi una risorsa dalle grandi potenzialità nella cura di molte condizioni per cui i farmaci e le cure tradizionali sembrano non funzionare. C'è un "tesoro che potrebbe essere usato per tante altre malattie. Non avevamo un modo sistematico di guardarlo", ha detto Donald C. Lo, ex capo dello sviluppo terapeutico presso il National Center for Advancing Translational Sciences e oggi a capo di Remedi4All, un gruppo che studia il riposizionamento dei farmaci. "È sciocco non provare questa strada, perché questi farmaci sono già approvati. Puoi già comprarli in farmacia".

Il punto è che il riposizionamento dei farmaci non è una novità. Per intenderci uno degli esempi più noti è il Viagra, che da farmaco per il cuore è diventato agli inizi degli anni '90 – per una scoperta casuale – il medicinale più usato al mondo per la disfunzione erettile. Ma oggi l'intelligenza artificiale potrebbe renderlo molto più efficace e sveltire una mole di lavoro che altrimenti la mente umana impiegherebbe ore su ore per svolgere.

"Questo aiuterà molte persone"

Il team di Fajgenbaum è già riuscito già in passato a curare un paziente affetto da un'altra rara condizione con un farmaco inventato per altre malattie, ma ovviamente il percorso che ha portato alla scoperta – spiega il medico – è stato lungo e laborioso, in quanto i ricercatori hanno dovuto esaminare "un farmaco e una malattia alla volta". Dall'esigenza di eliminare questi ostacoli, il team di Fajgenbaum ha progettato una piattaforma che attraverso l'apprendimento automatico confronta circa 4.000 farmaci contro 18.500 malattie, per ciascuna delle quali formula delle ipotesi di trattamento. Queste vengono poi studiate dai ricercatori che selezionano quelle più promettenti e le sottopongono ai test necessari. "Questo è un esempio di IA che non dobbiamo temere, di cui possiamo essere davvero entusiasti – ha detto Grant Mitchell, cofondatore di Every Cure insieme a Fajgenbaum – Questo aiuterà molte persone".

83 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views