Elon Musk condivide un post in cui scherza sui genocidi: quando lo cancella è già troppo tardi

Un altro post che non avrebbe dovuto condividere. Non è una novità, Elon Musk spadroneggia su X pubblicando spesso meme provocatori e sentenze dai toni reazionari. L'ultima è sui dittatori del XX secolo. Il post, ora è stato cancellato, sosteneva che Joseph Stalin, Adolf Hitler, e Mao Zedong "non hanno assassinato milioni di persone, lo avevano fatto i loro dipendenti del settore pubblico". Tecnicamente Musk non ha scritto questa frase ma, come spesso succede, ha repostato il contenuto di un altro utente. Prima di essere cancellato il post è stato visto dal New York Times.
Ovviamente è un fake news, ma non è la prima pubblicata da Musk. Il miliardario aveva già pubblicato nel 2023 post antisemiti, e dopo l'attentato a Donald Trump aveva scritto: "Perché vogliono uccidere Donald Trump? E nessuno sta nemmeno cercando di assassinare Biden/Kamala?". Prima delle elezioni aveva poi postato su X un'immagine generata dall'intelligenza artificiale di Kamala Harris nei panni di una dittatrice comunista. Poco dopo la vittoria di Trump lo stesso Musk ha fatto il saluto romano a un evento pubblico.
Come Elon Musk sta utilizzando X
Elon Musk ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari, è entrato nel quartier generale con un lavandino in mano, licenziato, rivoluzionato l'area moderazione, pubblicato post discutibili. Ha provocato promettendo la libertà di parola al mondo. E invece quello che ci resta sono post antisemiti, razzisti e misogeni.
Non solo, X è diventata anche un'arena per la propaganda. Musk sta appoggiando da tempo sul suo social leader della destra. Trump a parte (che lo ha premiato creando dal nulla il Doge, dipartimento per l'efficenza governativa, apposta per lui) ha sostenuto politici come Javier Milei dell'Argentina e Jair Bolsonaro del Brasile.
Il problema dei post di Elon Musk
"È profondamente inquietante e irresponsabile che qualcuno con una grande visibilità pubblica esalti il tipo di retorica che serve a minare la serietà di questi problemi", ha dichiarato l'Anti-Defamation League dopo aver letto il post ricondiviso da Elon Musk. Non solo, come aveva spiegato Jon Lewis, ricercatore presso il Program on Extremism della George Washington University, a Wired Usa, questi post sono estremamente pericolosi: "Rischiano di andare ad alimentare le minacce estremiste negli Stati Uniti, l' incitamento di destra che è diventato mainstream in modo preoccupante negli ultimi anni".