Perché in Texas è scoppiata un’epidemia di morbillo: i contagi sono già centinaia

Nel 2000 gli Stati Uniti dichiaravano eliminato il morbillo dal Paese, grazie al successo della campagna vaccinale. Oggi, a distanza di 25 anni, la malattia infettiva è tornata in modo allarmante nel Paese, in seguito al progressivo calo nelle vaccinazioni registrato in seguito alla pandemia e alla sfiducia, priva di basi scientifiche, a cui hanno contribuito le teorie no-vax.
Da fine gennaio i focolai del virus in Texas e New Mexico hanno contagiato più di 200 persone (almeno questi sono i casi confermati) e due persone sono morte. La prima è stata una bambina di sei anni del Texas, morta il 26 febbraio, a causa di una grave polmonite, una delle possibili complicazioni del morbillo. La bambina non era vaccinata. The Atlantic l'ha definita la prima vittima di morbillo negli Stati Uniti del decennio. Dopo di lei, un'altra persona, questa volta nel New Mexico, è morta a inizio marzo.
Cosa sta succedendo
Non a caso – come spiega il Washington Post – le aree più colpite dalla diffusione del virus sono quelle con i più bassi tassi di vaccinazione. La situazione più preoccupante riguarda il Texas e il New Mexico: solo nella regione delle South Plains in Texas da gennaio a oggi sono stati conformati 223 casi, di cui 218 non si conosce lo stato vaccinale o non sono vaccinate. In New Mexico, nell'ultima settimana sono stati confermati 33 casi, la maggior parte nell'area dello stato confinante con il Texas. Altri casi sono stati confermati anche al di fuori dei due Stati, in California, nello stato di New York, nel Maryland e in Oklahoma.
Secondo le autorità sanitarie la situazione è destinata a peggiorare e i casi ad aumentare: in questi giorni i Centers for Disease Control and Prevention hanno emesso un avviso sanitario "per informare i medici, i funzionari della sanità pubblica e i potenziali viaggiatori di un'epidemia di morbillo in Texas e in New Mexico e offrire indicazioni per la prevenzione e il monitoraggio" dato che – prosegue la nota – "l'epidemia continua a espandersi rapidamente".
Il legame con il calo nelle vaccinazioni
L'indicazione agli operatori sanitari è quella di prestare massima attenzione ai segnali della malattia, in modo tale da contenerne la diffusione soprattutto in vista della stagione dei viaggi primaverili ed estivi negli Stati Uniti. Inoltre, le autorità sanitarie ribadiscono la necessità del vaccino: "Tutti i residenti negli Stati Uniti – ribadiscono i CDC – dovrebbero essere aggiornati sulle loro vaccinazioni MMR, specialmente prima di viaggiare all'estero, indipendentemente dalla destinazione". Pe vaccino MMR si intende il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia.
D'altronde, gli effetti del drastico calo nel tasso di vaccinazione contro il morbillo sono visibili anche in Europa, anche se non sono stati registrati focolai simili a quelli attuali in Texas. Ad aprile 2024 una nota congiunta pubblicata dalla Commissione europea, dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dell'Unicef avvertiva che nel 2023 i casi di morbillo in Europa sono aumentati di 60 volte rispetto all'anno precedente. In quel caso l'aumento dei casi veniva spiegato come una diretta conseguenza del fatto che "negli ultimi tre anni più di 1,8 milioni di bambini nella regione europea dell'Oms non hanno potuto vaccinarsi contro il morbillo".
I dati sono allarmanti se si considera che sebbene abbiamo imparato a conoscere il morbillo come una malattia non pericolosa, grazie all'introduzione nel 1963 del vaccino, in realtà si tratta di una malattia esantematica molto contagiosa, che colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni, ma può esser pericolosa anche nell'adulto. Nel 30% dei casi si verificano complicazioni, tra cui alcune anche gravi come polmoniti e convulsioni febbrili. Secondo i dati oggi disponibili, nei bambini che vivono nei Paesi industrializzati è mortale in un caso su mille, in quelli sottosviluppati fino a sei su 100.