Cento dipendenti delle basi militari in Italia rischiano di essere licenziati: l’ultima direttiva di Musk

Dopo la mail minatoria, le carte bloccate e le assunzioni sospese arriva l'ultimo provvedimento del Doge, il Dipartimento per l'efficenza governativa guidato da Elon Musk. Circa 100 dipendenti delle basi militari Usa in Italia rischiano di perdere il lavoro. Il provvedimento è retrodatato al 2 marzo: anche coloro che sono stati assunti nell'ultima settimana rischiano di essere licenziati. "Chi ha un contratto a tempo indeterminato potrebbe non essere rinnovato", ha spiegato Angelo Zaccaria (Uiltucs) all'Ansa "le posizioni resteranno vacanti nonostante ci fossero dei bandi per coprirle con urgenza". Il Doge infatti ha anche vietato di sostituire temporaneamente il personale in congedo o chi andrà in pensione.
Nella base di Aviano sono circa 60 i contratti a termine attivi, alcuni con scadenza a breve, 40 dipendenti invece nella caserma Ederle di Vicenza. "I lavorati hanno paura di perdere il lavoro da un giorno all'altro", hanno spiegato i sindacati. "c'è un clima di grande preoccupazione".
L'ultima misura fa parte di un piano strutturato di tagli. L'obiettivo del Doge infatti è smantellare la burocrazia, ristrutturare le agenzie federali ed eliminare le regolamentazioni eccessive. Musk ha promesso di eliminare tutte le spese inutili, nella lista sono finite anche le basi militari italiane dell'Usaf (United States Air Force).
Le misure introdotte dal Doge di Elon Musk
Tutto è iniziato conla prima mail arrivata a inizio marzo. Nel comunicato il Doge chiedeva ai dipendenti delle basi militari di Italia di spiegare in 5 punti il lavoro svolto nell'ultima settimana. Una specie di test per capire dove far scendere la ghigliottina (la stessa mail era stata inviata a fine febbraio ai dipendenti federali degli Stati Uniti). Poi Musk ha deciso di bloccare le assunzioni e le carte di credito dei dipendenti che si sono trovati con un solo dollaro sul conto da un giorno all'altro. Ora con l'ultima misura circa cento dipendenti rischiano di non essere rinnovati.
"In questo momento i lavoratori sono un po' frastornati e preoccupati per quello che sta accadendo adesso e per il futuro della base, visti gli eventi che sono avvenuti di recente uno dopo l'altro", ha spiegato a Fanpage.it Roberto Del Savio, coordinatore sindacale della base Usaf di Aviano per Fisascat-Cisl e delegato del coordinamento nazionale.
Cosa rischiano i dipendenti italiani
Il blocco delle assunzioni coinvolge sia il personale civile sia militare. "Si tratta di un blocco preventivo in attesa della definizione del bilancio della difesa, una sorta di esercizio provvisorio deciso dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti", ha spiegato ad Adnkronos Roberto Frizzo, segretario della Uiltucs di Vicenza e coordinatore nazionale dei lavoratori civili italiani nelle basi americane. "Negli USA, il budget della difesa è una legge costituzionale che deve ottenere l’approvazione del 65% del Congresso, sia alla Camera che al Senato. Fino a quando non si raggiungerà un accordo, il blocco resterà in vigore”.
Il clima è teso. Come ha spiegato al Corriere del Veneto Andrea Sitzia sindacalista della UIltuCs , lo stop alle assunzioni nelle basi Usa in Italia non ha una data di scadenza, e tra i lavoratori, ora c'è molta incertezza e paura di trovarsi, da un giorno all’altro senza lavoro. Per tutelare i diritti dei dipendenti i sindacati hanno convocato per il 18 marzo un coordinamento nazionale per adottare strategie adeguate di contrasto alla politica statunitense che vuole ridimensionare le basi militari italiane dell'Usaf.