Alzheimer a 41 anni, ma i primi sintomi della malattia erano comparsi due anni prima: la storia di Fraser

I primi sintomi di Alzheimer e altre forme di demenza possono essere difficili da riconoscere, ma anche rivelarsi un indizio che può far sospettare la condizione: ne sa qualcosa il signor Fraser, un uomo di 41 anni che ha recentemente ricevuto una diagnosi di Alzheimer precoce, la forma della malattia che si manifesta prima dei 65 anni.
In un video pubblicato su YouTube, Fraser ha parlato delle avvisaglie che lo hanno spinto a rivolgersi ai medici, in particolare di due primi importanti episodi, legati entrambi a problemi di memoria, che a posteriori ha riconosciuto essere dei chiari segnali di qualcosa che non andava. Il primo si era verificato all’età di 39 anni, mentre guardava un film insieme alla sua compagna.
I sintomi di Alzheimer due anni prima della diagnosi
“Eravamo seduti a guardare un film, quando la mia compagna si è alzata ed è andata via, dicendomi che lo avevamo visto il mese prima – ha raccontato Fraser – . Io l’ho guardato comunque per intero e il finale è stato una sorpresa completa. Non avevo alcun ricordo di averlo visto e, non guardando nemmeno molti film all’epoca, è stato un po’ preoccupante”.
Fraser non ha però dato molto peso a quanto accaduto, fino a quando, pochi mesi dopo, si è verificato un secondo episodio, che ha coinvolto sua figlia adolescente.
In quell’occasione, l’uomo ha spiegato di aver avuto una serata spaventosa, trascorsa a girare in auto alla ricerca della ragazza, che credeva scomparsa. “Era tardi e ho iniziato a dare di matto, pensando dov’è mia figlia – ha raccontato Fraser – . Era come se fossi in preda al panico, sono andato verso una vicina cittadina, cercando di vedere se era insieme agli amici o di sapere se avevano sue notizie. Ho provato a chiamarla, a mandarle un messaggio sul telefonino, ma non sono riuscito a contattarla in nessun modo. Sono arrivato al punto in cui stavo per chiamare la polizia”.
“Poi lei mi ha chiamato, dicendomi ‘Ehi papà, sono appena stata a vedere il film, ricordi che te l’ho detto?”. Effettivamente, la figlia era andata al cinema e, quel giorno, aveva più volte ripetuto al padre che sarebbe andata a vedere un film con un’amica e che si sarebbe fatto tardi.
Poco dopo, Fraser ha capito di non riuscire a ricordare cosa fanno le altre persone, iniziando a sentirsi confuso. “A volte è difficile anche solo pensare lucidamente, sembra che una nebbia ti occupi il cervello, senza riuscire a concentrarti bene sulle cose. Sei essenzialmente in una foschia, non so in quale altro modo si potrebbe descrivere meglio” ha aggiunto l’uomo, che ha quindi deciso di rivolgersi ai medici per capire a cosa fossero dovuti i suoi problemi cognitivi. Otto mesi fa, gli è stato diagnosticato l’Alzheimer precoce.
Fraser ha però rivelato di aver escogitato “un sistema” per ricordarsi dove si trovano i suoi familiari o cosa stanno facendo. “Mi mandano un messaggio con i loro orari e io li inserisco nel mio diario. Mi mandando anche un messaggio con i loro programmi, anche se me li hanno già detti – ha aggiunto l’uomo – . Questo perché so che c’è una buona probabilità che, nel corso della giornata, penserò ‘Dove stanno andando di nuovo? Oppure, cosa stanno facendo?’. Ma possono semplicemente guardare i messaggi e dire ‘Esatto’”.
Con il video su Youtube, che è già stato visto più di 110.000 volte, Fraser spera non solo di sensibilizzare le persone sul tema dell’Alzheimer, ma anche di supportare altre persone che si trovano ad affrontare un simile “percorso con la demenza”.
Cos’è la malattia di Alzheimer
L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa per cui non esiste ancora una cura, che colpisce la memoria, il pensiero e il ragionamento, la capacità di giudizio e decisione, distruggendo progressivamente le cellule nervose, soprattutto nelle aree del cervello che regolano i processi di apprendimento e ricordo. La progressione della malattia può avere tempi molto diversi da persona a persona, rendendo chi ne soffre sempre meno capace di svolgere le semplici azioni quotidiane, fino anche al punto da non riconoscere più i propri familiari.
Le cause dell’Alzheimer non sono ancora state chiarite, sebbene i casi di demenza nel mondo siano oltre 55 milioni, di cui circa il 60-80% siano rappresentati dall’Alzheimer, che è la forma di demenza più comune. Le stime indicano che il numero di casi è destinato a crescere per via dell’aumento progressivo dell’età media della popolazione: entro il 2030, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, potrebbero raggiungere i 78 milioni.