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Elon Musk lancia il piano GSAi: ora i dipendenti vengono sostituiti dai suoi bot

Il Dipartimento per l’efficenza governativa sta lavorando a una nuova intelligenza artificiale, sono iniziati i primi test con 1.500 dipendenti federali presso la General Services Administration.
A cura di Elisabetta Rosso
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Meno esseri umani, più algoritmi. Il grande piano di Elon Musk a capo del Doge (Dipartimento per l'efficenza governativa per tagliare le spese inutili) sta prendendo forma. E in mezzo alla massiccia campagna di licenziamenti arrivano i chatbot. L'idea è semplice: usare l'intelligenza artificiale generativa per automatizzare il lavoro e ridurre i costi. Per questo negli uffici della Casa Bianca l'amministrazione Trump sta testando un nuovo software chiamato GSAi.

Il Doge ha distribuito il bot a 1.500 dipendenti federali presso la General Services Administration (GSA), come hanno riportato fonti anonime a Wired US. Il programma verrà testato per capire se è davvero in grado di svolgere il lavoro dei dipendenti, in caso di successo Musk continuerà la sua epurazione della forza lavoro federale.

Il caso altro non è che un precedente verso un nuovo modello che giustifica la sostituzione uomo macchina. Il rischio è che GSAi sia la prima tessera di un domino molto lungo.

Il piano del Doge

Quando Elon Musk è stato nominato a capo del Doge ha promesso di tagliare tutte le spese inutili. E infatti, l'obiettivo dell'agenzia è smantellare la burocrazia, ristrutturare le agenzie federali ed eliminare le regolamentazioni eccessive. "Taglieremo tutte le spese inutili riducendo i costi di 2 milioni di bilioni di dollari", aveva promesso Musk. I licenziamenti di massa sono il primo passo, GSAi quello immediatamente successivo. 

Come ha riportato The Atlantic a febbraio il Doge ha testato una versione pilota del chatbot con 150 utenti del GSA, l'obiettivo è distribuire il prima possibile il software. In realtà da mesi si lavora al programma, Musk però avrebbe accelerato i tempi per anticipare la distribuzione.

Come funziona il programma GSAi

Il programma è "uno strumento utile per scrivere mail, codici e molto altro!", si legge in un comunicato inviato da Zach Whitman, responsabile dell'intelligenza artificiale di GSA, ai tester del software. Una guida interna per i dipendenti federali spiega che il chatbot GSA "ti aiuterà a lavorare in modo più efficace ed efficiente". L'interfaccia del bot è simile quella di ChatGPT, gli utenti possono infatti digitare il prompt in una casella di richiesta e il programma risponde. Il sistema attualmente consente agli utenti di selezionare tra i modelli in licenza, da Meta e Anthropic.

GSA vuole distribuire l'intelligenza artificiale ad altre agenzie governative e ribatterzzarla "AI.gov". Will Powell, addetto stampa del GSA, ha scritto in una dichiarazione via mail a The Atlantic che "GSA sta attualmente conducendo una revisione delle sue risorse IT disponibili, per garantire che il nostro personale possa svolgere la propria missione a supporto dei contribuenti americani" e che l'agenzia sta "eseguendo test completi per verificare l'efficacia e l'affidabilità di tutti gli strumenti a disposizione della nostra forza lavoro".

È vero, il governo americano lavora da tempo alla realizzazione di un'IA interna, eppure l'amministrazione Biden ha adottato sin da subito un approccio più cauto e un ordine esecutivo per limitare l'ingerenza dei sistemi e garantire la trasparenza. Il primo giorno di carica Trump ha revocato l'ordine, definendolo "un controllo governativo oneroso e non necessario".

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