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Caso Chiara Ferragni

Chiara Ferragni apre il portafoglio, i soci votano per riempire le casse di Fenice: quanto hanno pagato

Sisterhood, la holding con cui Chiara Ferragni gestisce le sue aziende, ha votato insieme ad Alchimia per ricapitalizzare Fenice Srl, la società ammirraglia dell’influencer. L’obiettivo è rilanciare il business affossato dopo il Caso Pandoro. Secondo le prime ricostruzioni il fatturato nel 2024 dovrebbe essere attorno ai due milioni di euro.
A cura di Valerio Berra
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Con un comunicato di poche righe, Chiara Ferragni ha annunciato la ricapitalizzazione di Fenice Srl, la sua società ammiraglia. In breve, Fenice Srl è la società che gestisce Chiara Ferragni Brand. È il marchio legato direttamente a Chiara Ferragni, quello applicato sopra oggetti di ogni tipo, dai trucchi alle cuffie, e soprattutto quello con cui venivano avviate le campagne con altri brand.

Come facile intuire, nel 2024 la Fenice Srl è quella che ha subito il contraccolpo più grosso dal Caso Pandoro. Un contraccolpo che non è ancora stato tradotto con dati di fatturato, visto che il bilancio del 2023 non è ancora stato approvato e quello del 2024 lo vedremo se va bene a fine anno.

Eppure le stime e i retroscena sono drammatici: le ultime ricostruzioni parlano di un fatturato del 2024 che arriva a 2 milioni di euro. Quello del 2022, ultimo disponibile, era di oltre 14 milioni di euro, con 3,4 milioni di euro di utile. Perdite che ora sono state ripianate attingendo direttamente al portafoglio dei soci. L'aumento di capitale è di 6,4 milioni di euro.

Il comunicato di Sisterhood Srl: “Via libera all’aumento di capitale”

Si legge nel comunicato: “Con il voto favorevole di Sisterhood S.r.l. e di Alchimia Spa, ha deliberato, fra l’altro, la ricostituzione del capitale sociale di Fenice S.r.l., nei termini proposti dall’amministratore unico Claudio Calabi”. Claudio Calabi è il manager che ha preso in mano Fenice Srl dopo il passo indietro di Ferragni. Sisterhood è la holding da cui Ferragni gestisce le società, da giugno 2024 la direttrice generale di Sisterhood è la madre di Chiara Ferragni, Marina Di Guardo. Alchimia spa invece è il veicolo di investimenti di Paolo Barletta, il socio con la quota più alta dentro Fenice.

Dal comunicato quindi manca un nome. C’è Chiara Ferragni con il suo 32,5% di quote, c’è Paolo Barletta con il suo 40% ma non c’è Pasquale Morgese e il suo 27,5%. In passato Morgese aveva espresso parole critiche sul futuro di Fenice: “Il business nel 2024 è crollato drammaticamente, ma in questi mesi nessuno ha mosso un dito”.

Per adesso il successo va avanti, anche perché Chiara Ferragni è pronta a pagare per tutti: “Sisterhood S.r.l. è pronta a sottoscrivere l’aumento di capitale in proporzione alla quota dalla stessa detenuta ed eventualmente anche per la parte di aumento che non fosse sottoscritta dagli altri soci, onde consentire a Fenice di proseguire con successo la propria attività”.

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