Il lander Athena si è spento poco dopo il suo arrivo sulla Luna: avrebbe dovuto cercare l’acqua nel polo sud

Un successo solo a metà. Si è conclusa dopo nemmeno 24 ore dall'allunaggio lunare la missione privata dell'azienda texana Intuitive Machines che avrebbe dovuto permettere alle tecnologie a bordo del lander Athena di esplorare il polo sud lunare alla ricerca di ghiaccio d'acqua nella regione finora meno esplorata del satellite.
Lo ha annunciato venerdì 7 marzo la stessa azienda di esplorazione spaziale dichiarando ufficialmente chiusa la missione IM-2: il lander, lanciato lo scorso 27 febbraio, è riuscito in effetti ad atterrare a 250 metri dalla meta prestabilita, nella regione di Mons Mouton, ma poco dopo aver toccato la superficie lunare si è spento.
Le foto catturate dalle attrezzature a bordo – spiega l'azienda – mostrano infatti che il lander si è sdraiato su un fianco all'interno di un cratere, in un punto in cui per diversi motivi è impossibile che riceva abbastanza luce per ricaricarsi. Tuttavia, quello realizzato da Athena resta l'allunaggio più a sud mai compiuto finora, a soli 160 chilometri di distanza dal polo sud lunare.
Cos'è successo
Dopo l'allunaggio, le attrezzature all'avanguardia a bordo di Athena, tra cui diverse di proprietà della Nasa, avrebbero dovuto rimanere attive e raccogliere dati per un intero giorno lunare, corrispondente a circa 10 giorni terrestri, per poi sganciarsi all'arrivo della notte lunare. L'obiettivo della missione era infatti cercare la presenza di ghiaccio e quindi acqua sulla facci nascosta della Lana, la più difficile da esplorare per l'uomo, sia per la posizione rispetto alla Terra e alla sua esposizione al Sole, che per la forte presenza di crateri e il terreno estremamente accidentato.
Tuttavia, qualcosa è andato storto proprio nella fase di allunaggio: come mostrano le foto catturate dal veicolo prima di spegnersi, il lander è atterrato in un cratere lunare, dove si è sdraiato su un lato. Nonostante l'allunaggio sia avvenuto molto vicino al sito di allunaggio prestabilito, in conferenza stampa i funzionari di Intuitive Machines hanno spiegato che il punto in cui è atterrato il lander non era finora noto, ma che probabilmente non si tratta dell‘ampia distesa di 50 metri che la compagnia aveva individuato per l'allunaggio.
Perché non è possibile riaccendere il lander
Sta di fatto, che nel punto in cui è finito, "a causa della direzione del sole, dell'orientamento dei pannelli solari e delle temperature estremamente fredde nel cratere", l'azienda ha spiegato che difficilmente Athena avrebbe potuto ricaricarsi, motivo per cui ha deciso di dichiarare chiusa la missione, la seconda con cui l'azienda punta a cercare l'acqua nel polo sud della Luna. Anche la prima era fallita a causa di una dinamica molto simile.
Cosa ha funzionato
Tuttavia, IM-2 non è stato un fallimento su tutti i fronti: Intuitive Machines ha infatti spiegato che nelle ore in cui Athena è rimasta accesa è stato possibile attivare diversi dei programmi a bordo e catturare molte informazioni del sito di allunaggio: il veicolo spaziale ha infatti portato sulla luna attrezzature di diversi clienti da decine di milioni di dollari.
Nello specifico, la Nasa ha spiegato che nelle ore in cui il lander è stato attivo, uno dei suoi esperimenti a bordo, Prime-1, che comprendeva un trapano per la ricerca del ghiaccio lunare e uno spettrometro di massa per cercare la presenza di sostanze volatili o gas, si è accesso ed è riuscito a compiere tutti i movimenti per cui è stato programmato, mentre i sensori di cui è dotato per cercare segni della presenza dell'acqua hanno catturato diversi dati, "elementi probabilmente dovuti ai gas emessi dal sistema di propulsione del lander".