Ragni “zombie” infettati da un fungo mai visto prima, la scoperta durante le riprese di una serie tv
Un’impressionante scoperta scientifica è stata fatta durante le riprese di una serie televisiva della BBC, Winterwatch, girata nella riserva di zone umide di Castle Espie, un castello andato distrutto sulle rive del lago Strangford: in un deposito di munizioni abbandonato, alcuni membri della troupe hanno notato che sul soffitto era attaccato un ragno infettato da un fungo, che sembrava comportarsi in modo anomalo.
Quel fungo, dall’aspetto bianco e soffice, era attaccato al corpo dell’animale e, secondo il team di biologi che lo ha poi analizzato, appartiene a una specie mai vista prima, in grado di controllare la mente dell’animale e di farlo muovere come uno “zombie”. Lo studio che descrive la nuova specie di fungo, inizialmente chiamata Gibellula bangbangus dal bang bang della polvere da sparo ma rinominata Gibellula attenboroughii come omaggio a Sir David Attenborough, un pioniere dei programmi di storia naturale della BBC, è stato pubblicato lunedì (24 gennaio) sulla rivista Fungal Systematics and Evolution.
I ragni “zombie” infettati da un fungo mai visto prima
La scoperta del ragno “zombie” infettato da un fungo mai osservato in natura ha catturato l’attenzione della comunità scientifica e, in particolare, quella di Tim Fogg, coautore dello studio e specialista in speleologia, che ha trovato altri campioni di fungo sia in un sistema di grotte dell’Irlanda del Nord sia nella Repubblica d’Irlanda, nonché su un altro ragno di una diversa specie.
Come il primo esemplare, noto come ragno delle grotte dalle ragnatele a forma sfera (Metellina merianae), una specie che, come suggerisce il nome, solitamente vive nelle grotte, ma si trova anche in luoghi bui e umidi, come cantine e vecchi depositi, anche il ragno trovato dallo speleologo Fogg (Meta menardi) era insolitamente attaccato alla pareti della grotta anziché essere normalmente nascosto in una tana o in una ragnatela.
“I ragni infetti avevano abbandonato le loro tane o ragnatele ed erano migrati per morire in situazioni esposte” spiegano i membri del CAB International che hanno guidato lo studio, ritenendo che il fungo abbia modificato il comportamento dei ragni, spingendoli ad uscire dalle loro tane ed esponendoli a correnti d’aria che avrebbero potuto disperdere le spore di G. attenboroughii.
In pratica, il fungo avrebbe preso il controllo dei movimenti del suo ospite, probabilmente usando segnali chimici, costringendo gli animali a rimanere in una posizione in cui le spore potessero essere distribuite in modo più efficace. “Sostanzialmente, i ragni infetti mostrano un comportamento simile a quelli delle formiche-zombie infettate da funghi del genere Ophiocordyceps” hanno aggiunto gli studiosi. Questi funghi parassitoidi, identificati nella foresta pluviale atlantica del Brasile, producono metaboliti che modificano il comportando delle formiche, come la dopamina, facendo in modo che gli insetti abbandonino la colonia e inizino a salire sugli alberi o sulle piante, per favorire la diffusione delle loro spore.
Le spore di G. attenboroughii, nello specifico, penetrano nel ragno e infettano il suo emocele, la cavità che contiene l’equivalente del sangue nell’invertebrato e, dopo che il ragno lascia la sua tana, il fungo produce sostanze che uccidono il suo ospite e i suoi batteri, in modo da preservare il cadavere.
“Il fungo assorbe tutti i nutrienti del ragno e, quando le condizioni sono giuste, come un’elevata umidità nella grotta, G. attenboroughii fa crescere lunghe strutture sul ragno per disperdere le sue spore – ha precisato l’autore principale dello studio, il dottor Harry Evans, ricercatore emerito che studia i funghi presso il CAB International – . Il suo ruolo nelle dinamiche delle popolazioni di ragni giustifica ulteriori studi, così come i metaboliti che producono e che consentono a questa specie fungina di sfruttare una nicchia ecologica così altamente specifica”.