L’assurdo codice “27UP1d0c0c091ion3”, la password che contiene due insulti del comune di Bologna
Il comune di Bologna ha distribuito la Card Cultura a 4.000 dipendenti. La carta è un premio, "offre per 12 mesi ingressi gratuiti e riduzioni speciali per musei, mostre, teatri, festival, cinema, concerti e corsi, oltre a un programma di attività esclusive", si legge sul sito. C'è solo un problema: il codice inviato ai dipendenti nasconde un insulto, anzi due. La chiave composta da 17 caratteri è "27UP1d0c0c091ion3″, è semplice quindi decifrarla sostituendo i numeri con le lettere associate (il 2 sta per le S, l' 0 per la O, il 3 per la E), ed è così che compare la passphrase "stupido co cogl*one".
L'insulto è stato denunciato dal Sindacato Generale di Base (Sgb) e il produttore delle card si è scusato, spiegando che è stata avviata un'indagine per trovare il responsabile. È molto difficile che la password sia stata creata causalmente. A volte ci sono programmatori che si divertono a nascondere frasi o, come in questo caso, insulti. Solo un mese fa è stato trovato all'interno dell'app di Intesa SanPaolo un file chiamato rutto.mp3.
La password inviata insieme alla Card Cultura
La Card Cultura e il codice alfanumerico sono stati inviati insieme a una lettera di ringraziamento da parte del sindaco Matteo Lepore: "Non solo un segno di gratitudine per il tuo lavoro", si legge nel messaggio d'accompagnamento alla Card, "ma anche un invito a testimone della cultura bolognese, diventando esplorando, valorizzando e condividendo la ricchezza del nostro patrimonio culturale. Grazie per il tuo impegno quotidiano e buon divertimento con la tua Card Cultura".
Per il Sindacato Generale di Base (Sgb) la passphrase è una vergogna, "è l’unica forma di welfare prevista dal vergognoso contratto integrativo firmato da Cgil e affini e approvato da solo il 10% dei dipendenti". Ha poi aggiunto rivolgendosi direttamente al sindaco: "Caro Lepore e cari dirigenti, i dipendenti comunali saranno pure dei cogl…, ma non così stupidi da non riuscire a decifrare il codice alfanumerico in social slang, tacere ed accettare la beffa della sua lettera. Il sindaco chieda scusa, modifichi il codice e si assuma la responsabilità di questa vergogna, nonché prenda provvedimenti nei confronti dei suoi dirigenti senza fare alcun scaricabarile", si legge nel comunicato stampa.
Il Municipio avrebbe già inviato una richiesta di chiarimento a Bologna Welcome, produttore della tessera, e ha invalidato il codice. L'ufficio turistico ha confermato l'indagine in corso per identificare il responsabile del codice alfanumerico offensivo, "assumeremo i provvedimenti tecnici e organizzativi conseguenti affinché non si ripetano episodi di questa natura".