video suggerito
video suggerito

Mutazioni “preoccupanti” nel virus dell’influenza aviaria trovate nel primo caso grave negli Stati Uniti

Le mutazioni sono state identificate dai CDC americani, che hanno sequenziato il virus dell’influenza aviaria H5N1 nei tamponi raccolti dal paziente mentre era ricoverato in un ospedale della Louisiana con gravi sintomi respiratori: secondo gli esperti, queste mutazioni possono influenzare la capacità del virus di infettare le cellule umane.
A cura di Valeria Aiello
226 CONDIVISIONI
A sinistra, particelle di virus dell'influenza aviaria H5N1 (in giallo) / Credit Niad/iStock
A sinistra, particelle di virus dell'influenza aviaria H5N1 (in giallo) / Credit Niad/iStock

Sono mutazioni “preoccupanti” quelle trovate nel virus dell’influenza aviaria H5N1 che ha contagiato una persona di più di 65 anni in Louisiana, negli Stati Uniti. Il paziente era stato ricoverato in ospedale a metà dicembre con gravi sintomi respiratori, segnando il primo caso umano di malattia grave collegata al virus dell’influenza aviaria negli Usa.

Il sequenziamento del virus nei tamponi raccolti durante il ricovero in ospedale ha mostrato mutazioni nel gene dell’emoagglutinina, la proteina che il virus dell’influenza aviaria usa per infettare le cellule. Queste alterazioni genetiche possono influenzare la capacità del virus di attaccare le cellule umane, secondo quanto affermato dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattia (CDC) degli Stati Uniti, che hanno descritto le mutazioni come “preoccupanti” sebbene il rischio associato all’epidemia di influenza aviaria che sta colpendo gli Stati Uniti “non sia cambiato e rimanga basso”.

Le mutazioni nel virus dell’influenza aviaria nel paziente in Louisiana

Le mutazioni nel virus dell’influenza aviaria H5N1 trovate nel primo caso grave segnalato negli Stati Uniti sono cambiamenti associati all’adattamento del virus ai mammiferi a livello del gene dell’emoagglutinina, considerati rare nelle persone ma segnalati in precedenti casi di infezione in altri Paesi e più spesso associate a infezioni gravi. Una di queste mutazioni è stata segnalata il mese scorso in un campione virale di un adolescente con un caso grave di influenza aviaria in Canada.

I risultati del sequenziamento hanno inoltre mostrato che le mutazioni riscontrate nel virus che ha infettato il paziente non erano presenti nelle sequenze virali dei campioni prelevati dal pollame della proprietà del paziente stesso, che si ritiene siano la fonte dell’infezione. Ciò ha suggerito che il virus – identificato come ceppo del genotipo D1.1 (diverso dal genotipo B3.13 che sta colpendo i bovini e altri animali negli Usa) sia mutato all’interno del paziente stesso.

Sebbene preoccupanti, queste mutazioni sono un promemoria che i virus H5N1 possono sviluppare cambiamenti durante il decorso clinico di un’infezione umana – precisano i CDC -. Sarebbero tuttavia più preoccupanti se tali cambiamenti fossero riscontrati negli ospiti animali o nelle fasi iniziali dell’infezione (ad esempio, entro pochi giorni dall'insorgenza dei sintomi), quando potrebbero essere più utili a facilitare la diffusione a contatti stretti”.

L’identificazione di un caso umano grave con alterazioni genetiche – ha aggiunto l’Agenzia americana – sottolinea l’importanza di una sorveglianza genomica continua nelle persone e negli animali, del contenimento dei focolai di influenza aviaria nei bovini da latte e nel pollame e delle misure di prevenzione tra le persone esposte ad animali o ambienti infetti”.

226 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views