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In Cina scoperti altri due casi di bambine con influenza aviaria da virus H9N2

I due nuovi casi di influenza aviaria da virus H9N2 scoperti in Cina riguardano due bambine di 1 anno, di cui non si conoscono sintomi e condizioni di salute. Non è stato reso noto neppure come abbiano contratto l’infezione, ma si sospetta l’esposizione a pollame infetto. Il bilancio del 2024 sale a 15 casi umani, per lo più in bambini sotto i 10 anni.
A cura di Valeria Aiello
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Altri due nuovi casi di influenza aviaria da virus H9N2 sono stati scoperti in Cina, in due bambine di 1 anno residenti in province diverse, secondo quanto segnalato dal Centro per la protezione della salute (CHP) di Hong Kong nel report di aggiornamento settimanale sull’influenza aviaria.

Una delle due bambine, della provincia di Guizhou, nella Cina meridionale, ha mostrato i segni della malattia lo scorso 28 ottobre. L’altra, della vicina provincia di Guangxi, si è ammalata il 18 novembre. Di entrambe non si conoscono sintomi e condizioni di salute, né è stato reso noto come abbiano contratto l’infezione. Si sospetta tuttavia che le infezioni siano collegate all’esposizione ad animali infetti, molto probabilmente al pollame, nel quale l’H9N2 è il sottotipo di virus dell’influenza aviaria più diffuso in Cina.

Casi umani di virus H9N2 in Cina, per lo più in bambini sotto i 10 anni

Con le due nuove infezioni appena scoperte, il numero totale di casi umani di H9N2 registrati da inizio anno in Cina sale a quota 15, per lo più in bambini di età inferiore ai 10 anni. Lo scorso novembre erano stati segnalati quattro casi nella provincia di Hunan, tra cui un bambino di 10 mesi, una bambina di 1 anno e altri due bambini di 3 e 5 anni. Altri due casi, tra cui un bambino di 6 anni e un adulto nella provincia di Hubei, e un altro caso di un bambino di 7 anni della provincia di Jiangxi, erano stati scoperti tra settembre e ottobre.

Nonostante l’ultimo rapporto dell’CHP né i precedenti abbiano menzionato le condizioni dei piccoli pazienti, è noto che le infezioni da virus H9N2 negli esseri umani causano una malattia simi-influenzale, con sintomi per lo più lievi che comprendono febbre e segni di infezione delle vie respiratorie superiori.

Cos’è il virus dell’influenza aviaria H9N2

Il virus dell’influenza aviaria H9N2 è un sottotipo dei virus dell’influenza aviaria a bassa patogenicità ampiamente diffuso, che circola principalmente nel pollame, in particolare in polli e tacchini, ma può infettare anche gli esseri umani.

Le infezioni umane si verificano principalmente tramite il contatto con animali infetti oppure ambienti contaminati, senza al momento alcuna evidenza di trasmissione del virus da persona a persona. Negli esseri umani, le infezioni da H9N2 si manifestano con sintomi per lo più lievi, che possono includere febbre, tosse e problemi respiratori, anche se in casi più gravi sono stati segnalati anche congiuntivite, sintomi gastrointestinali ed encefalite.

Perché il virus dell’influenza aviaria H9N2 preoccupa gli esperti

Le infezioni umane da virus dell’influenza aviaria, incluso il sottotipo H9N2, rappresentano una minaccia per la salute pubblica, perché possono aumentare il potenziale pandemico di questi virus, per la possibilità che questi patogeni aviari vadano ad accumulare mutazioni e scambiare geni con altri virus che infettano gli umani. Ciò potrebbe migliorare l’adattamento dei virus dell’influenza aviaria per gli esseri umani, facendo acquisire loro la capacità di trasmettersi da persona a persona, come evidenziato anche in un recente studio pubblicato su Science.

Un’altra recente ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Nature Communications, ha inoltre rilevato che la maggior parte dei virus H9N2 che circolano in Cina ha già mostrato un’elevata affinità per le cellule umane, simile a quella che si osserva nei virus influenzali umani, che potrebbe spiegare il crescente numero di infezioni umane da H9N2 segnalato nel Paese.

"Quasi tutti i sottotipi H9 preferiscono i recettori di tipo umano, comportando un aumento del rischio di infezioni nell'uomo – hanno osservato i ricercatori – . Ciò implica un monitoraggio costante di questi virus che, in considerazione della crescente prevalenza di infezioni umane, dovrebbe essere condotto per salvaguardare per la salute pubblica e agricola".

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