Quali sono i rischi della nube tossica dopo l’esplosione a Calenzano: i dati sulla qualità dell’aria
Al momento il bilancio dell’esplosione nel deposito Eni di Calenzano è fermo a due morti, 9 feriti e 3 dispersi. Il botto partito dal deposito carburanti è stato avvertito anche a Firenze, distante pochi chilometri. Dopo l’esplosione dal sito Eni si è alzata una colonna di fumo nero, una nuvola "potenzialmente tossica". Secondo i dati di Arpat, l'agenzia regionale per l'ambiente, al momento la qualità dell'aria nelle zone intorno è ancora accettabile.
Partiamo da una premessa. La Protezione Civile chiarisce che al momento non è possibile capire esattamente quanto sia pericolosa la nube che si è alzata da Calenzano. Spiega nei suoi avvisi: “Le valutazioni sulla pericolosità dei fumi e delle sostanze possono richiedere del tempo”. Come ha anticipato all’agenzia stampa Ansa la Società Italiana di medicina ambientale (Sima): “La nube di fumo nero sprigionata in seguito all'incendio verificatosi questa mattina presso il deposito della raffineria Eni a Settimello, nel comune di Calenzano, è potenzialmente pericolosa per la salute umana e per l’ambiente”.
Inzialmente la Protezione Civile aveva chiesto ai cittadini di rimanere al chiuso, nelle ultime ore però il sindaco di Calenzano ha detto che l'alert è stato ritirato: " Su indicazione dell'Arpat abbiamo provveduto insieme alla prefettura a ritirare l'alert. Allo stato attuale non ci sono più pericoli dall'uscire di casa per la incolumità e la salubrità dell'aria".
Cosa dicono i dati sulla qualità dell’aria
Al momento, almeno secondo le parole dell’assessora alla Protezione Civile Monia Monni, la qualità dell’aria non sarebbe stata compromessa, complice anche il vento. Queste le sue dichiarazioni riportate da Firenze Today. “Sono in corso le valutazioni di Arpat sulla qualità dell'aria, anche se le prime indicazioni sono rassicuranti. Questa colonna di fumo era molto densa e molto calda. La colonna di fumo si è alzata molto e il vento era piuttosto importante e si è tutto disperso. Non c’è pericolo per la qualità dell’aria”. Arpat è l'agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana.
Oltre alle dichiarazioni di Monni, anche Arpat ha poi commentato i dati sulla qualità dell'aria: "Non ci sono rischi per la salute. Le concentrazioni in aria a livello del suolo a partire dalla conclusione delle operazioni di spegnimento sono da ritenersi trascurabili e la nube dell'incendio si è dispersa in quota in tempi relativamente brevi. Per tali motivi non si ravvisa la necessità di prelievo di campioni al suolo. Sono in corso le verifiche sugli eventuali sversamenti di idrocarburi al di fuori dell'impianto".