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Cosa sono le trombe marine, quanto sono prevedibili e perché possono affondare una nave

Le trombe marine sono un fenomeno sempre più frequente e intenso nel nostro Paese a causa del cambiamento climatico. Si tratta di veri e propri tornado che si formano sull’acqua. Come originano e perché sono così pericolose per le navi.
A cura di Andrea Centini
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Tra i fenomeni naturali più distruttivi si annoverano i tornado o trombe d'aria, conosciuti come trombe marine quando si sviluppano sull'acqua di mari, laghi, oceani e persino grandi fiumi. In genere le trombe marine sono meno violente di quelle d'aria, ma possono comunque provocare vittime e ingenti danni. Entrambe sono caratterizzate da una struttura a imbuto nella quale i venti vorticano ad altissima velocità. Tale struttura deriva da un tipo di nuvola chiamata “funnel cloud” o nuvola a imbuto alla base di nubi cumuliformi – come un cumulonembo o un cumulus congestus – che si trasforma in tromba d'aria o marina non appena tocca il suolo o l'acqua.

Alle 05:00 di lunedì 19 agosto 2024 lo yacht Bayesian è affondato a poca distanza dalla costa di Porticello, in Sicilia, dopo essere stato investito in pieno da una tromba marina che lo ha fatto adagiare a circa 50 metri di profondità. Nel momento in cui stiamo scrivendo risultano una vittima (il cuoco) e sei dispersi tra le 22 persone a bordo; le altre sono state salvate dal rapido intervento dei soccorsi. Ecco cosa sappiamo sulle trombe marine, quanto sono prevedibili e perché possono affondare una nave.

Credit: Skatebiker
Credit: Skatebiker

Cosa sono le trombe marine e come si formano

Le trombe marine sono tornado o trombe d'aria che si formano sull'acqua, come mari e laghi. Il National Weather Service e la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) sottolineano che esistono due tipologie ben distinte di trombe marine: quelle da “bel tempo” e le tornadiche. Le trombe marine da bel tempo sono generalmente più deboli di quelle tornadiche e, come suggerisce il nome, si verificano quando le condizioni meteo non sono così avverse. Non sono infatti associate ai temporali. In genere si formano in condizioni di vento debole, sotto la base piatta di cumuli in formazione da cui emergono le sopracitate nuvole a imbuto. In genere queste trombe marine sono lente o addirittura statiche, quindi tendenzialmente poco pericolose o comunque più facili da evitare per il capitano di un'imbarcazione.

Trombe marine davanti a Genova. Credit: Maurizio Menessini / Wikipedia
Trombe marine davanti a Genova. Credit: Maurizio Menessini / Wikipedia

Una differenza sostanziale tra le trombe marine da bel tempo e le tornadiche, spiega la NOAA, risiede nel fatto che le prime iniziano a svilupparsi dalla superficie dell'acqua e si dirigono verso l'alto, mentre le seconde scendono verso il basso. Le trombe marine tornadiche sono infatti legate a forti perturbazioni atmosferiche come le supercelle, temporali caratterizzati da mesocicloni (corrente d'aria ascensionale in rotazione). Sono veri e propri tornado marini, molto più energetici e potenzialmente distruttivi delle trombe marine da bel tempo. Le trombe marine che sconfinano sulla terraferma possono diventare trombe d'aria; proprio per questo i servizi meteo possono comunicare l'allerta per possibili tornado. È interessante notare che l'acqua all'interno delle trombe marine non è quella “raccolta” da laghi e mari, ma quella della nube cumuliforme da cui hanno preso origine. È proprio il peso delle goccioline d'acqua concentrato alla base della nuvola a imbuto a far crollare improvvisamente la struttura originando la tromba marina tornadica.

Credit: NOAA / L. Glover
Credit: NOAA / L. Glover

Il principio di formazione generale delle trombe marine è legato alla risalita di aria calda dalla superficie dell'acqua (riscaldata) e la discesa di quella fredda dal complesso nuvoloso. Lo scontro di queste masse d'aria genera venti vorticosi da cui nascono prima le nuvole a imbuto e successivamente, quando la base ricca di goccioline raggiunge l'acqua, si innesca la tromba marina. Gli scienziati riconoscono cinque fasi evolutive nella formazione delle trombe marine da bel tempo: macchia scura sull'acqua; comparsa di segni a spirale sulla macchia scura; formazione di un anello di spruzzi d'acqua attorno alla struttura iniziale; formazione del vortice e decadimento, legato alla perdita di aria calda o magari all'impatto con un fronte di pioggia.

In media le trombe marine durano dai cinque ai dieci minuti, ma quelle più grandi – con un diametro di un centinaio di metri – possono persistere anche per un'ora. Sulla base delle testimonianze è stato determinato che la tromba marina che ha affondato il Bayesian è durata 12 minuti. La velocità di questi fenomeni atmosferici può raggiungere anche gli 80 chilometri orari, paragonabile a quella dei tornado più deboli che si muovono sulla terraferma. La forza è sufficiente a distruggere le strutture portanti e far affondare un yacht, soprattutto se sta navigando in un mare molto agitato che può aumentare il rischio di ribaltamento e di imbarcare acqua, dunque il naufragio. La NOAA specifica che in caso di avvistamento di una tromba marina chi è al timone deve cambiare direzione immediatamente posizionandosi con un "angolo di 90 gradi rispetto al movimento apparente della tromba marina". Di notte, chiaramente, il pericolo per chi naviga può essere esacerbato anche dal fatto di non accorgersi delle nuvole a imbuto da cui i fenomeni più violenti hanno origine, oltre che delle trombe marine stesse.

Credit: Dipartimento di Polizia di Punta Gorda
Credit: Dipartimento di Polizia di Punta Gorda

Possibilità di prevedere le trombe marine

I meteorologi conoscono perfettamente i parametri fisici coinvolti nella genesi di una tromba marina, come ad esempio l'acqua superficiale molto calda, un fenomeno che si sta verificando sempre più spesso a causa del cambiamento climatico. Nonostante sia possibile stimare un livello di minaccia, tuttavia, conoscere con precisione in che punto e in quale momento di manifesterà una tromba marina è estremamente complesso. Va inoltre tenuto presente che trombe marine e d'aria sono fenomeni spesso improvvisi, oltre che impetuosi; circolano diversi video virali che mostrano la formazione repentina di grandi vortici alla base delle nuvole cumuliformi, per poi abbattersi con violenza a terra o sull'acqua.

È noto che le trombe marine sono più probabili entro i 100 chilometri dalla costa rispetto all'alto mare, inoltre ci sono periodi dell'anno in cui se ne formano molte di più. Nell'emisfero boreale, il nostro, la fine dell'estate e in particolar modo il mese di settembre sono i periodi più a rischio, proprio per l'accumulo di tanta energia nei sistemi atmosferici e l'acqua calda. Le trombe marine si verificano con più frequenza sui mari tropicali, ma le vediamo sempre di più anche sul Mediterraneo e sul Mare del Nord. In Europa i Paesi Bassi sono la nazione più colpita. In Italia, secondo lo studio del CNR “An updated “climatology” of tornadoes and waterspouts in Italy”, è stato determinato che si verificano oltre 100 tra trombe marine e tornado ogni anno. Un rapporto di meteoamatori nel 2022 ha rilevato nel nostro Paese 41 tornado e ben 249 trombe marine, una ventina delle quali è riuscita a raggiungere la terraferma trasformandosi in tromba d'aria. La crisi climatica in corso sta aumentando non solo la frequenza ma anche l'intensità di questi fenomeni, che rischiano di provocare tragedie come quella dello yacht Bayesian.

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