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Queste sostanze chimiche nocive riescono a penetrare la pelle: lo studio sui PFAS

Un nuovo studio dell’Università di Birmingham ha smentito la convinzione secondo cui i PFAS, i “composti chimici per sempre”, non potessero penetrare nel corpo attraverso la pelle: di 17 sostanze testate, 15 sono state almeno in parte assorbite dalla cute.
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Li chiamano "composti chimici per sempre" perché, una volta che vengono immessi nell'ambiente o nel corpo umano, restano lì, accumulandosi di giorno in giorno, senza degradarsi mai. Sono le sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate (PFAS), un gruppo di composti chimici inquinanti di origine artificiale molto utilizzati in diversi settori industriali. Qui abbiamo spiegato di cosa si tratta e da dove arrivano.

Oltre che per l'ambiente, i PFAS rappresentano infatti un pericolo anche per l'uomo. Dato che queste sostanze inquinanti si trovano praticamente ovunque, nell'acqua, nel cibo e perfino nell'aria, sappiamo che attraversi queste vie i PFAS possono entrare nel corpo umano e rimanere lì per sempre, aumentando il rischio di infiammazione e molte altre malattie. In realtà, ora uno studio dell'Università di Birmingham, nel Regno Unito, ha scoperto che queste sostanze possono usare un'altra via di accesso per entrare nel nostro corpo: la pelle.

Come i PFAS possono penetrare nella pelle umana

Lo studio dell'Università di Birmingham ha analizzato 17 delle oltre 4.700 sostanze PFAS oggi note con l'obiettivo specifico di capire se avessero o meno la capacità di superare la pelle ed entrare attraverso di essa nel flusso sanguigno. Questo perché finora in ambito scientifico era diffusa l'idea che le uniche vie attraverso cui i PFAS potessero entrare nel corpo umano fossero l'inalazione di aria inquinata o il consumo di acqua contaminata. La pelle non era considerata tra le possibile vie di accesso perché si pensava che la proprietà idrorepellente di queste sostanze (ciò che permette loro di respingere l'acqua), dovute alla presenza di molecole ionizzate, li rendesse anche incapaci di venir assorbiti dalla pelle.

Tuttavia, recenti studi avevano mostrato un legame tra l'uso di prodotti cosmetici ed elevate concentrazioni di PFAS nel sangue e nel latte materno. Di fronte a queste informazioni, i ricercatori inglesi hanno voluto verificare se fosse davvero impossibile per questi composti riuscire a penetrare la cute umana. "La nostra ricerca mostra che questa teoria non è sempre vera e che l'assorbimento attraverso la pelle potrebbe essere una fonte significativa di esposizione a queste sostanze chimiche nocive",ha spiegatol'autrice principale dello studio, la scienziata Oddný Ragnarsdóttir.

Perché sono state scelte queste sostanze

La scelta delle sostanze esaminate non è stata casuale: i ricercatori hanno preso ad esame quelle note per essere le più nocive per l'uomo, tanto che la loro presenza nell'acqua è stata oggetto di una direttiva dell'Unione europea affinché non venissero superate certe soglie considerate pericolose per l'uomo.

Poi i ricercatori hanno preso dei modelli equivalenti 3D di pelle umana. Questo significa che non si trattava di vera pelle umana, ma di campioni di pelle coltivata in laboratorio le cui proprietà erano in tutto simili a quelle della pelle umana. In questo modo hanno potuto testare come le 17 sostanze si comportavano a contatto con la pseudo-pelle umana.

Al contrario di quanto si è pensato finora, 15 delle 17 sostanze sono riuscite a penetrare la pelle, anche con una rievante percentuale di assorbimento (almeno il 5% della dose di esposizione). In realtà, non tutte però sono state assorbite allo stesso modo: le sostanze costituite da catene di carbonio più lunghe hanno mostrato livelli di assorbimento più bassi, mentre i composti con catene più corte sono stati in percentuali assorbiti.

Quali sono i rischi per la salute

Questi risultati rendono quindi necessario ripensare l'approccio ai PFAS, soprattutto in quei settori industriali destinati alla produzione di oggetti o sostanze che per definizione finiscono a contatto con la pelle. Diversi PFAS sono ad esempio ancora oggi usati nella produzione dei prodotti per la cura personale, nei cosmetici, ma anche nell'abbigliamento impermeabile.

D'altronde, anche se sono necessari altri studi e approfondimenti, siamo in possesso ormai di diverse ricerche scientifiche che hanno provato l'impatto negativo di sostanze per la salute. Sappiamo che potrebbero interferire in modo negativo con la fertilità, che potrebbero compromettere la funzione epatica e quella immunitaria, oltre ad aumentare il rischio di diverse forme di tumore, ai reni, alla tiroide e ai testicoli. Una ricerca del 2023 ha inoltre osservato un'associazione tra elevati livelli di PFAS nel sangue e alcune tipologie di cancro nelle donne, come quello all’utero, alle ovaie, al seno e perfino alla pelle.

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