Inno nazista ai Mondiali di Canoa: l’incredibile gaffe sul podio
Anche una normale premiazione può trasformarsi in un incredibile incidente diplomatico. Siamo in Ungheria, in occasione dei Mondiali di canoa sprint di Szeged, il duo femminile tedesco, composto da Anne Knorr e Debora Niche, è sul podio più alto pronto a ricevere la medaglia d'oro conquistata durante la gara K2 1000m. L'emozione è palpabile, tutto sembra filare liscio come l'olio quando, all'improvviso, si sentono risuonare nell'aria le note dell'inno tedesco nazista. Gli organizzatori dell'evento hanno, per sbaglio, diffuso "Deutschland, Deutschland über alles" e non il consueto "Einigkeit und Recht und Freiheit".
La melodia è sempre quella del compositore Joseph Haydn, cambiano però le parole del testo che furono scritte nel 1841 da Heinrich Hoffmann von Fallersleben. Nel 1922, durante la Repubblica di Weimar, la poesia "Das Lied der Deutschen" divenne l'inno nazionale tedesco. Ma i nazisti, successivamente, ne cambiarono il testo decidendo di mantenere solo la prima strofa che conteneva appunto le parole "Deutschland über alles" a cui faceva seguito la Canzone di Horst Wessel. Questa combinazione prese il nome di "Lieder der Nation" e veniva sempre seguita dal saluto nazista.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, gli alleati proibirono l'esecuzione della Canzone di Horst Wesset ( inizialmente fu vietato persino il "Lied der Deutschen"). Solo nel 1952 l'inno scritto da Joseph Haydn venne reintrodotto con l'accordo però di diffonderne solo la terza strofa che comincia con le parole "Einigkeit und Recht und Freiheit" ( tradotto in italiano: unità, giustizia e libertà ). Ed è nel 1989, in seguito alla caduta del muro di Berlino, che la composizione diventa finalmente l'inno della Germania riunificata.
Ovviamente riascoltare la prima stanza della composizione in seguito alla consegna delle medaglie d'oro al duo composto dalle tedesche Anne Knorr e Debora Niche ha portato alla memoria tanti ricordi dolorosi e la gioia per il podio più alto si è trasformata, come per incanto, in un ritorno ad un passato non proprio felice.