14 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Informazione Rai: stretta dalla Commissione di Vigilanza, pluralismo o censura preventiva?

Nuovo fermento in Rai per l’Atto di indirizzo sul pluralismo di Alessio Butti, senatore Pdl, che la prossima settimana sarà all’esame della Commissione di Vigilanza sui servizi radiotelevisivi che dovrà approvarlo. Secondo i portali di informazione che riportano stralci della nuova normativa, si prevede una forte stretta sull’informazione Rai.
A cura di Alessio Viscardi
14 CONDIVISIONI
rai

Nuovo fermento in Rai per l'Atto di indirizzo sul pluralismo di Alessio Butti, senatore Pdl, che la prossima settimana sarà all'esame della Commissione di Vigilanza sui servizi radiotelevisivi che dovrà approvarlo. Secondo i portali di informazione che riportano stralci della nuova normativa, si prevede una forte stretta sull'informazione Rai. Una serie di regole che metteranno a dura prova la messa in onda di programmi come Annozero, Report, Parla con me e Ballarò. Nella premessa del documento si legge che la Rai “relega in posizioni assolutamente minoritarie le idee, i valori e le proposte della maggioranza degli italiani”. Una delle nuove norme proposte dal testo di Alessio Butti è quella che prevede la creazione di format condotti da due presentatori di estrazione culturale differente, ovvero di vicinanza politica contrastante in modo da bilanciare le istanze.

Molto preoccupante il passaggio che prevede che i partiti politici siano rappresentati in studio in misura proporzionale al consenso elettorale, in modo da rappresentare il “paese reale” e non le élites culturali né poteri forti. Inoltre, ogni intervento di un opinionista ospite in studio dovrà essere bilanciato da quello di un altro opinionista di sensibilità culturale e politica opposta, che dovrà godere dello stesso spazio: “Ciò è ancora più necessario per quei programmi, apparentemente di satira o di varietà, che diventano poi occasione per dibattere temi di attualità politica”, una stoccata a trasmissioni come Parla con me di Serena Dandini e Dario Vergassola che più di una volta hanno suscitato l'ira delle entourage politiche.

Ma il piatto forte è la proposta di razionalizzare l'offerta informativa del servizio pubblico, limitanto il numero di volte che un tema può essere trattato in Rai. I temi politici nei programmi di informazione Rai potranno essere trattati una sola volta a settimana e in un solo programma del servizio pubblico: “razionalizzare l'offerta delle trasmissioni di approfondimento giornalistico allo scopo di evitare ridondanze e sovrapposizioni che possono rendere confusa l'offerta Rai riducendo la libertà di scelta degli utenti (…) È opportuno che i temi prevalenti di attualità o di politica trattati da un programma non costituiscano oggetto di approfondimento di altri programmi, anche di altre reti, almeno nell'arco di otto giorni successivi alla loro messa in onda”.

Infine viene definita la responsabilità del conduttore sull'attendibilità e la qualità delle fonti e delle notizie fornite al pubblico, in modo che l'azienda Rai rimanga totalmente priva di responsabilità civili o penali in caso di ricorso al tribunale. La preoccupazione è che la Commissione di Vigilanza voglia decidere palinsesti e ospiti, i conduttori promettono rappresaglie contro questi provvedimenti qualora fossero messi in pratica dalla Commissione.

14 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views