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Influenza, seconda vittima nella provincia di Belluno: muore 70enne, non era vaccinato

L’influenza fa un’altra vittima in Veneto. Dopo Marco Parissenti, ex sindaco di Voltago Agordino morto nei giorni scorsi a cinquantasette anni, è deceduto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Martino di Belluno un uomo di settanta anni di Domegge di Cadore. Dall’Usl ribadiscono l’importanza della vaccinazione.
A cura di Susanna Picone
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Seconda vittima in pochi giorni dell’influenza nella provincia di Belluno. Dopo Marco Parissenti, ex sindaco di Voltago Agordino morto nei giorni scorsi a cinquantasette anni, è deceduto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Martino di Belluno un uomo di settanta anni di Domegge di Cadore. Si tratta di Giuseppe De Meio, noto alla comunità locale per la sua lunga attività come gestore di un distributore di benzina. Secondo quanto ricostruiscono i quotidiani locali, il settantenne soffriva già di altre patologie e l’influenza ha inciso in modo letale. Da giorni era ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Martino di Belluno: i medici hanno fatto il possibile, ma il quadro clinico risultava ormai troppo compromesso.

Usl ribadisce l'importanza del vaccino – La direzione sanitaria ha confermato che si tratta del secondo caso registrato dall'inizio dell'anno in provincia di Belluno e nel farlo ha ricordato la necessità, soprattutto per i soggetti a rischio, di sottoporsi alla profilassi vaccinale annualmente somministrata nel periodo autunnale. A quanto emerso, nessuno dei due uomini morti nel Bellunese, invece, era stato vaccinato. Restano ricoverati in terapia intensiva ancora tre pazienti che stanno lottando contro l’influenza. Nella provincia di Belluno fino all’11 febbraio si contava un solo decesso e cinque casi gravi a causa dell’ondata influenzale invernale. A darne notizia il Rapporto epidemiologico della Regione Veneto, che raccoglie i dati fino alla settimana dal 3 febbraio al 10 febbraio. Ciò che accomuna i pazienti ricoverati è nella maggior parte dei casi la presenza di patologie pregresse perlopiù respiratorie, che si sono acuite con l’arrivo del virus.

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