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Indimenticabile Ferruccio Amendola, 15 anni senza la sua voce

Oggi, tre lustri fa, ci lasciava Ferruccio Amendola. Attore, doppiatore dei big di Hollywood, padre di Claudio. Un volto e una voce che resteranno per sempre scolpiti nella nostra memoria.
A cura di Redazione Cultura
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Ferruccio Amendola
Ferruccio Amendola

Il ricordo di Ferruccio Amendola ha il sapore di una «madeleine» proustiana. Ha il sapore della voce di Robert De Niro in "Toro scatenato" e "C'era una volta in America", di Sylvester Stallone in "Rambo" e "Rocky" con il celebre "Adrianaaaa" diventato meme generazionale, di Al Pacino che interpreta Tony Montana, di Bill Crosby nei "Robinson". Persino quella di Tomas Milian nei film di "Er monnezza". Ha l'odore del Vernel, per cui fu testimonial in un famosissimo spot. Riecheggia nel volto di suo figlio Claudio, che ce lo ricorda ogni volta al cinema o in tivù.

Diciamoci la verità. Quando, quel 3 settembre di quindici anni fa, in tivù annunciarono la morte del Re del doppiaggio italiano, chi di noi non ha pensato che, in fondo, era come se fossero scomparsi anche i vari De Niro, Al Pacino, Stallone? Le loro voci, per quanto sostituite da alcuni dei migliori attori e doppiatori italiani, non sarebbero mai più state le stesse. E così le battute dei dialoghi che avevano interpretato e i film. La storia del cinema americano in Italia non può prescindere da Ferruccio Amendola e dal suo impatto sul nostro immaginario.

Aveva un timbro di voce inconfondibile, che la usasse per uno spot televisivo o per doppiare i grandi divi di Hollywood era lo stesso. Poche battute e immediatamente capivi che il volto dietro la voce era il suo. In molti lo considerarono un limite. Chissà se lo è stato anche per lui. Pur avendo recitato accanto ai più grandi attori del nostro panorama cinematografico, era la sua voce ad averlo reso un personaggio pubblico.

Per noi, a distanza di quindici anni, resta l'inconfondibile ricordo che il suono della sua voce riporta a galla. Eravamo più giovani, più piccoli, nelle sale cinematografiche si fumava ancora. Ferruccio Amendola era lì, una voce prestata alla magia del cinema e ai volti dei più grandi attori. Anche lui grande e magico alla stessa maniera.

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