India: “Il marò Massimiliano Latorre potrà rimanere in Italia fino al 30 settembre”
Il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre potrà rimanere in Italia fino al 30 settembre. A stabilirlo è stata la Corte Suprema indiana, stando a quanto riferito dall'agenzia di stampa ‘Press Trust of India'. Il marò – accusato insieme al collega Salvatore Girone di aver assassinato due pescatori indiani – è in realtà in patria dalla fine del 2014 per recuperare dopo un intervento al cuore in seguito a un ictus. Dopo aver ascoltato i legali delle parti, il presidente della seconda sezione, Anil Dave, ha concesso l'estensione e fissato una nuova udienza per il 20 settembre 2016 alle ore 15. Per rendere effettiva la misura adottata dal giudice indiano i diplomatici italiani dovranno redarre una nuova lettera di garanzie firmata dall'ambasciatore d'Italia a New Delhi. La decisione del tribunale asiatico è stata motivata dalla necessità di conoscere i primi sviluppi dell'arbitrato fra India e Italia in corso presso la Corte internazionale dell'Aja.
Farnesina: "Chiesto anche il rientro di Girone"
Malgrado la decisione odierna, l'Italia ribadisce che rimane "sospesa e senza valenza giuridica la giurisdizione indiana" sul caso dei marò, dopo la decisione del Tribunale del Diritto del Mare. L'Italia "conferma di riconoscersi infatti nell'Ordine del Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare del 24 agosto 2015, che aveva stabilito la sospensione da parte di India e Italia di tutti i procedimenti giudiziari interni fino alla conclusione del percorso arbitrale avviato dal Governo nel giugno dello scorso anno". "L'Italia – si legge in una nota della Farnesina – ha anche presentato al Tribunale Arbitrale costituito presso la Corte Permanente d'Arbitrato de l'Aja una richiesta di misure provvisorie per chiedere il rientro del Fuciliere Girone e la sua permanenza in Italia fino alla fine della procedura arbitrale. La decisione del Tribunale arbitrale è attesa nei prossimi giorni".
Come è noto Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono accusati di aver ucciso nel 2012 al largo del Kerala due pescatori indiani, che avrebbero scambiato per pirati, nel corso di una missione di scorta della petroliera Enrica Lexie. Nella scorsa estate il Tribunale del mare di Amburgo ha ordinato a Italia e India di sospendere qualsiasi forma di giurisdizione fino a quando non si sarà pronunciato il Tribunale arbitrale istituito presso la Corte di arbitrato all'Aja.