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Indagato Domenico Lucano, il sindaco di Riace: paese modello per l’accoglienza dei migranti

Domenico Lucano, sindaco di Riace, è indagato per abuso d’ufficio, concussione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in relazione alla gestione del sistema di accoglienza. È conosciuto per aver portato nel suo comune proprio un modello di successo per l’accoglienza dei migranti.
A cura di Stefano Rizzuti
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È conosciuto per essere il sindaco dell’accoglienza dei migranti, quello che ha portato Riace, un piccolo comune calabrese, a essere un modello di accoglienza. Oggi è arrivata la notizia che Domenico Lucano è indagato dalla procura di Locri per abuso d’ufficio, concussione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche proprio in relazione alla gestione del sistema di accoglienza. Insieme a lui è indagato anche Fernando Antonio Capone, presidente dell’associazione ‘Città Futura-don Pino Puglisi’. Ieri la guardia di finanza ha acquisito i documenti in comune relativi all’inchiesta e ha notificato al sindaco di Riace l’avviso di garanzia.

In base alla prima ispezione ordinata dalla prefettura di Reggio Calabria effettuata nel luglio del 2016, sarebbero emerse alcune incongruenze sulla rendicontazione delle somme relative ai progetti di accoglienza per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro. Le contestazioni riguardano un arco temporale che va dal 2014 al 2016.

La rivista Fortune e la fiction Rai su Lucano

Nelle scorse settimane il sindaco si era detto “sfiduciato e indignato con lo Stato” in seguito alla sospensione dell’erogazione dei fondi per presunte irregolarità predisposta dal ministero dell’Interno e dalla prefettura di Reggio Calabria. Lucano era stato inserito dalla rivista Fortune al 40esimo posto tra le personalità più influenti al mondo per le sue politiche di accoglienza. Di recente, la Rai ha annunciato la realizzazione di una fiction sul sindaco di Riace: il suo ruolo verrà interpretato da Beppe Fiorello.

Solo un paio di giorni fa è stato presentato alla Camera dei deputati un libro firmato dalla giornalista Tiziana Barillà, appena pubblicato, in cui viene fatto un ritratto del ‘sindaco dell’accoglienza’ e del modello che ha sviluppato con successo nel comune calabrese.

Il sindaco di Riace ha commentato, parlando con l’Ansa, l’avviso di garanzia ricevuto ieri: “Sono sconcertato e senza parole, ma per certi versi mi viene quasi da ridere perché non ho nessun bene nascosto. Non possiedo niente e non ho conti segreti. Allora ben vengano i controlli su di me e che siano il più approfonditi possibili”. “Da 20 anni – ha raccontato – sono in prima linea cercando di sviluppare attività collaterali per favorire l'integrazione dei migranti e la loro permanenza qui anche a conclusione dei progetti finanziati”.

Secondo quanto spiegato dal sindaco, l’inchiesta ha l’obiettivo di chiarire i rapporti del comune con le associazioni che si occupano dell'accoglienza:

Vogliono verificare la rendicontazione degli ultimi due anni sugli aspetti gestionali. Per me possono fare tutti i controlli che vogliono. Anzi, li invito io a farli il più scrupolosi possibile. Non ho soldi e non ho proprietà. Ho un conto corrente con poche centinaia di euro su cui mi viene versata l'indennità. Mio padre, insegnante in pensione, ogni mese dà qualcosa a me e mio fratello. Mio figlio lavora a Roma come ingegnere informatico ed a Roma vive anche una mia figlia. L'altra vive a Siena con la madre. Se vogliono fare i controlli non c’è nessun problema. Il fatto è che vedo una sorta di insistenza. Alla relazione della prefettura avevamo fatto delle controdeduzioni, che non sono state considerate, evidenziando anche che alcuni punti riguardavano più che altro le criticità del sistema di accoglienza italiano cui abbiamo cercato di sopperire proprio con i percorsi lavoro.

Intanto Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e membro della commissione di Vigilanza Rai, si chiede se “sia il caso da parte della Rai di proseguire nella realizzazione di una fiction celebrativa di questo sindaco. Probabilmente sarà innocente, ma metterlo sugli altari televisivi anzitempo porta addirittura sfortuna visto quanto sta accadendo. Chiedo pubblicamente alla Rai un’immediata risposta su questa vicenda. Le fiction fanno di fatto informazione, orientano le opinioni degli italiani e forse sarebbe meglio far passare un po’ di tempo dalle vicende reali alle celebrazioni televisive, per evitare di lodare chi non lo merita. Chiedo trasparenza e chiarezza, e mi rivolgo anche pubblicamente ai consiglieri di amministrazione della Rai. Tutto finirà bene, il sindaco casomai sarà scagionato rapidamente. Ma bloccare la fiction è doveroso. Che cosa ci dice la Rai?”.

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