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Inchiesta Consip, Renzi in procura per difendere il ministro Lotti. Ma l’ex ad conferma le accuse

Matteo Renzi è stato ascoltato in procura nell’ambito dell’Inchiesta Consip come persona informata sui fatti. Nel corso della testimonianza, Matteo Renzi ha provato a chiarire il ruolo del ministro Lotti, che all’epoca era sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che secondo l’accusa avrebbe avvertito l’ex ad di Consip in merito all’esistenza di un’inchiesta in corso sugli appalti gestiti dalla centrale degli acquisti.
A cura di Charlotte Matteini
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Procede in sede giudiziaria l'inchiesta sul caso Consip che vede indagati, a vario titolo, il ministro Luca Lotti e il padre dell'ex premier, Tiziano Renzi. Nel corso delle scorse settimane, ha avuto luogo l'interrogatorio e il confronto all'americana tra Lotti e il testimone, nonché ex ad di Consip, Luigi Marroni mentre questo pomeriggio l'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è stato ascoltato dai pm della procura di Roma come persona informata sui fatti. Nel corso della testimonianza, Matteo Renzi ha provato a chiarire il ruolo del ministro Lotti, che all'epoca era sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il quale figura indagato nell'ambito del procedimento per violazione di segreto e favoreggiamento perché avrebbe avvertito l'ex ad di Consip in merito all'esistenza di un'inchiesta in corso sugli appalti gestiti dalla centrale degli acquisti da lui diretta.

Renzi è stato convocato dai magistrati la scorsa settimana  nel corso delle indagini difensive. Lotti continua a sostenere che non era a conoscenza dell’indagine e che dunque nulla avrebbe mai potuto rivelare. L'ex ad Marroni, però, ha invece sempre ribadito che fu proprio l'ex sottosegretario e attuale ministro a dirgli che era in corso l’inchiesta sulla Consip condotta dalla procura di Napoli, rivelando anche l'esistenza di intercettazioni ambientali. Per provare a capire chi dice la verità, il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi hanno dunque voluto ascoltare anche la versione dell’ex premier.

Un’altra fuga di notizie sulla quale i pm della procura romana stanno tentando di fare luce è invece quella relativa a Tiziano Renzi, che nel dicembre 2015 venne avvertito del fatto che il suo telefono era sotto controllo. Solo due giorni dopo l’inizio delle operazioni, l’ex autista del pullman elettorale di Matteo Renzi avvisò Carlo Russo (amico di Renzi senior, e ora indagato come lui per traffico di influenze illecite) di non chiamare più "il babbo", spiega il Corriere della Sera.

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