Incendio Londra: “Materiale scadente, con 6mila euro si poteva evitare la strage”
Per risparmiare appena 5mila sterline sulla recente ristrutturazione da 8 milioni e mezzo, la ditta appaltatrice dei lavori avrebbe installato pannelli infiammabili vietati all'estero invece di quelli più costosi. È questa la pesante accusa che arriva dopo il terribile rogo della Grenfell Tower a Londra che ha causato decine di morti, intrappolati tra le fiamme senza possibilità di fuga. Secondo i media britannici, infatti, a parte le carenti misure di sicurezza del grattacielo, nella recente ristrutturazione, terminata l'anno scorso, per ricoprire i muri esterni, sarebbe stato usato materiale più scadente e cioè con all'interno materiale plastico, quindi infiammabile.
Questo avrebbe contribuito a far propagare molto velocemente le fiamme che infatti in appena dieci minuti hanno raggiunto gli altri piani. "Sono pannelli vietati negli Usa negli edifici più alti di 12 metri per motivi di sicurezza contro gli incendi" hanno spiegato gli esperti della ditta produttrice, ricordando che in America la versione più economica è utilizzata di solito per piccoli edifici commerciali ma non in grattacieli o ospedali.
I pannelli sarebbero classificati come infiammabili e dunque sottoposti a relative restrizioni anche in Germania ma sono perfettamente legali in Gran Bretagna anche per edifici così alti. A destare ancora più scalpore il fatto che i costi del materiale, secondo quanto riferisce il Times di Londra, varia di appena due sterline al metro quadro rispetto al modello non infiammabile. Una circostanza che ha immediatamente sollevato polemiche con la richiesta che il rivestimento utilizzato sulla Grenfell Tower sia vietato nel Regno Unito.