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In Siria continua la mattanza. E l’Onu resta con le mani in mano

Prosegue la dura repressione del regime siriano nei confronti degli oppositori: nella giornata di ieri altre 24 persone sono state uccise. Intanto la Comunità internazionale non riesce a decidere sul da farsi.
A cura di Alfonso Biondi
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Siria

La durissima repressione del presidente siriano Bashar al Assad contro i ribelli va avanti anche nel Ramadan. Nella sola giornata di ieri, come riferisce Rami Abdel Rahmane, capo dell'osservatorio siriano per i diritti dell'uomo, 24 persone hanno perso la vita per mano delle truppe governative. Nel quartiere Erbin della capitale Damasco le milizie di Assad hanno sterminato 6 persone, ferendone decine e decine; poi: 10 morti ad Hama, 3 nella provincia centrale di Homs, 2 ad al-Boukamal, 2 a Latakia, una a Maadamiyah. La carneficina di ieri si somma a quella di Hama di due giorni fa: allora i soldati di Assad usarono l'artiglieria pesante, sparando cannonate sulla folla e trucidando, secondo testimoni, più di 130 persone. Dall'inizio delle proteste contro il regime, secondo l'osservatorio siriano per i diritti dell'uomo, le persone morte sono circa 1700.

L'ITALIA RICHIAMA L'AMBASCIATORE- Il Ministro degli esteri Franco Frattini ha richiamato in patria l'ambasciatore italiano a Damasco. In una nota diffusa dalla Farnesina si legge che "di fronte all’orribile repressione contro la popolazione civile in Siria il Ministro Frattini ha dato istruzioni per il rientro in Italia del nostro ambasciatore a Damasco, Achille Amerio, per consultazioni. L’Italia ha proposto altresì il richiamo degli ambasciatori di tutti i Paesi dell’Unione Europea a Damasco".

L'IMMOBILISMO DELL'ONU- La Comunità internazionale non ha ancora deciso quali provvedimenti adottare per arginare la violenta repressione di Bashar al Assad. L'ultima riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla questione siriana s'è concluso con un niente di fatto. Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Portogallo chiedono che venga adottata una risoluzione di condanna nei confronti della Siria ma c'è da vincere la resistenza di Cina e Russia, due membri permanenti del Consiglio che hanno preannunciato il proprio veto a un eventuale progetto di risoluzione. La soluzione più probabile è quella che si giunga quindi a una semplice dichiarazione non costrittiva. Oggi poi, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, partiranno le sanzioni dell'Unione Europea alla Siria. Colpiti cinque uomini del regime di Assad cui verranno congelati i beni e i visti.

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