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In Italia le bollette sono sempre più pesanti, le tredicesime sempre più leggere

E’ la conclusione a cui è giunta Confartigianato: “A settembre la bolletta energetica più cara degli ultimi vent’anni. 2400 euro a famiglia.” Causa principale è l’aumento del prezzo del petrolio, che si riflette sui prezzi dei carburanti, dei trasporti e del gas. Non va meglio al settore dei trasporti e cala pure il monte tredicesime.
A cura di Biagio Chiariello
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confartigianato lancia l allarme bollette

La bolletta energetica in Italia è sempre più un macigno. In maniera molto concisa, è questa la conclusione dell'analisi condotta da Confartigianato, secondo cui a settembre 2011 si è toccato il picco più alto degli ultimi 20 anni, 61,9 miliardi, pari a un’incidenza del 3,91% sul PIL. Ogni famiglia si trova così a pagare una bolletta energetica di 2.458 euro all’anno. Si tratta di un vero e proprio record al quale si era avvicinata solo la bolletta settembre 2008 che gravava del 3,74% sul Prodotto Interno Lordo con un impatto di 58,6 miliardi di euro.

A far gonfiare il costo dell’energia, cresciuto del 26,5% nell’ultimo anno, ci ha pensato l’aumento del prezzo del petrolio che a settembre 2011 era di 108,56 dollari al barile, in crescita del 143% rispetto a marzo 2009, e che ha inesorabilmente influito sui prezzi dei carburanti, dei trasporti e del gas. Una vertiginosa inflazione che ci allontana sempre più dai prezzi medi registrati nel resto dell'Europa. «Tra ottobre 2010 e ottobre 2011 la variazione è stata del 17,4%, vale a dire 3,3 punti in più rispetto al 14,1% dell’Eurozona». Un dato che ben si sposa con i risultati emersi dal workshop "Le reti che fanno crescere l'Italia", organizzato un paio di settimane fa dalla Fondazione Italianieuropei e dall’associazione Romano Viviani. Secondo Alessandro Clerici, responsabile della task force "Efficienza Energetica" di Confindustria, la bolletta elettrica italiana Alessandro Clerici, responsabile della task force "Efficienza Energetica" di Confindustria «è mediamente superiore di un 25% rispetto ai valori in Francia, Germania e Nord Europa e di oltre il 30% rispetto alla Spagna».

Confartigianato registra anche forti discrepanze fra Italia ed Eurozona per quanto concerne il capitolo trasporti: «Negli ultimi dodici mesi i prezzi in Italia hanno mostrato un’impennata del 7,7%, vale a dire 3,2 punti in più rispetto all’aumento del 4,5% dell’Eurozona».E c'è da dire che in zone d’Italia i prezzi dei trasporti hanno subito aumenti  superiori all’8%. «La maglia nera – puntualizza Confartigianato  – va a Potenza con un aumento del 10,5%, seguono Venezia con il 9,1%, Verbania con il 9%, Trento con l’8,8%, Pescara e Piacenza con l’8,4%, Varese con l’8,1 e Mantova con l’8%».

Non è tutto. Per la prima volta da venti anni nel nostro Paese cala il monte tredicesime. Lo sottolineano Adusbef e Federconsumatori, quantificando che il totoale delle gratifiche di fine anno si attesterà a quota 35 miliardi di euro. «Quasi l’80% delle tredicesime delle tredicesime verrà “mangiato” da tasse, mutui, bolli, canoni, rimborso di debiti pregressi». E solo un quinto di ciò che rimane, poi, sarà «destinato a risparmi, regali, viaggi, consumi alimentari». Così presidenti di Adusbef, Elio Lannutti, e Federconsumatori, Rosario Trefiletti pregano il governo di «evitare l’aumento dell’Iva e il ritorno dell’Ici sulla prima casa».

Adusbef e Federconsumatori prevedono poi «un Natale durissimo sul fronte dei consumi, destinati a calare del 6,9% perché almeno tre famiglie su quattro taglieranno le spese per l’incerta situazione economica».

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