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In Italia ci sono oltre quattro milioni di poveri

I drammatici numeri di Confcommercio: aumenta il disagio sociale, le famiglie italiane alla fine del 2014 avranno perso 1.700 euro all’anno.
A cura di Redazione
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Quattro milioni di poveri. Un inquietante, allarmante, drammatico, quello emerso dalla Confcommercio, secondo la quale nel 2013 si supererà ampiamente i 3,5 milioni ‘certificati' ufficialmente dall'Istat per il 2011. Si tratta di oltre il 6% della popolazione, contro il 3,9% registrato nel 2006. Lo studio del sodalizio dei commercianti non si limita a ciò: prevede tempi cupi anche per il Prodotto interno lordo: nel 2013 il calo del Pil italiano sarà peggiore delle ultime recenti previsioni. La stima è un segno meno dell'1,7% contro un ribasso dello 0,8% indicato cinque mesi fa. Timide speranze per il 2014, anno per il quale la previsione sarebbe di un rialzo dell'1% netto.

Alla fine del 2014, stima Confcommercio, sarà di 1.700 euro per ogni italiano la perdita di consumi reali rispetto all'ultimo anno pre-crisi, il 2007. Ma, sorpresa, gli italiani lavorano molto più dei tedeschi, secondo il dossier Confcommercio. Solo che la produttività nel nostro Paese è molto più bassa. Il Misery index Confcommercio (Mic), un nuovo indicatore mensile, sono stati individuati "i peggioramenti persistenti e cospicui che riducono il benessere dei cittadini italiani". Vale a dire, il disagio sociale che ha raggiunto il massimo alla fine dell'anno scorso. "Considerando – aggiunge Confcommercio – che le persone assolutamente povere erano meno di 2,3 milioni nel 2006, dobbiamo riconoscere che l'Italia, in cinque anni ha prodotto circa 615 nuovi poveri al giorno, per un totale di un milione e 120mila poveri assoluti aggiuntivi tra il 2006 e il 2011. Quest'area di disagio grave – conclude – è destinata a crescere ancora, e di molto".
Aggiunge benzina sul fuoco l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori: "in assenza dei necessari interventi per risollevare l’economia, nel 2013 il Pil rischia di attestarsi sotto la soglia del -2%, con effetti disastrosi per l’intero Paese. Alla luce di tali previsioni – attacca l'associazione dei consimatori – si aggrava l’allarme relativo alla situazione delle famiglie.
L’emergenza della situazione è dimostrata anche e soprattutto dal crollo dei consumi che secondo i dati O.N.F., nel biennio 2012-2013, registrano una diminuzione del -6,1%, percentuale che corrisponde ad un calo della spesa dei cittadini di -44 miliardi di euro".

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