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Immigrazione, salvati oltre 3mila migranti nel weekend

Le operazioni sono in corso dopo che in mattinata italiani, tedeschi ed irlandesi hanno tratto in salvo migliaia di persone. Intanto una nave inglese si dirige verso le coste della Libia per sottrarre ai pericoli del mare altre migliaia di migranti.
A cura di Redazione
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UPDATE – Sono stati 3.480 i migranti salvati nelle ultime 24 ore in 15 differenti operazioni coordinate dalla Guardia costiera e alle quali hanno partecipato navi italiane e straniere. Le imbarcazioni, 9 barconi e 6 gommoni, si trovavano in un tratto di mare a circa 45 miglia dalle coste libiche.

Come la scorsa settimana, è la sinergia tra italiani, tedeschi ed irlandesi a trarre in salvo migliaia di vite. Dalla mattina di sabato 6 giugno sono stati condotti in sicurezza sulle coste italiane circa duemila migranti. In mattinata l'intervento di un'imbarcazione privata, la nave Moas Phoenix dei coniugi Catrambone, ha permesso di salvare 372 migranti. Nel Canale di Sicilia la nave Driade della Marina militare è impegnata nel recupero di altre 560 persone, tra cui bambini e donne. Ma non finisce qui, perché nelle operazioni è impegnata – con a bordo il ministro della Difesa Royal Navy HMS Bulwark – anche la britannica Royal Navy HMS Bulwark che si sta dirigendo verso la Libia per sottrarre ai pericoli del mare, secondo Skynews, migliaia di migranti distribuiti su 14 barconi.

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In mattinata sono scattate anche le manette della squadra mobile della questura di Ragusa intorno ai polsi di due presunti scafisti: il tunisino  Ali Alkaebi, 45 anni, e il gambiano Khan Ousman, 18 anni. Entrambi sarebbero stati al timone di imbarcazioni provenienti dal nord Africa soccorse dalla nave Fenice della Marina Militare e condotte al porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Alkaebi avrebbe condotto una piccola imbarcazione con a bordo undici migranti tunisini, mentre Ousman avrebbe timonato un gommone con 116 centro-africani (72 uomini, 8 donne e 36 minori).

Secondo il racconto degli stessi immigrati, dietro il pagamento di mille dollari a testa, gli scafisti avrebbero dovuto lasciare i "passeggeri" su una spiaggia nel Trapanese, ma a causa di un errore di rotta sarebbero giunti in prossimità di Ragusa. Arrestati i presunti scafisti, i tunisini saranno ricondotti nel loro paese d'origine. Una nave con un numero di passeggeri così ridotto (undici) non è stata mai riscontrata prima e potrebbe rientrare in una strategia più complessa di elusione dei controlli.

Il ministro britannico della Difesa, Michael Fallon, tratteggia intanto dalla Bulwark una strategia di intervento europea nel Mediterraneo: "E' necessario che in tempi brevi altre navi da altre marine europee vengano qui ad aiutare. Dobbiamo condividere più informazioni di intelligence, capire chi è responsabile del traffico di esseri umani e come fanno i quattrini e quindi spazzare via le organizzazioni criminali coinvolte". Il ministro del governo conservatore di Cameron ha inoltre rilevato l'urgenza di un accordo a livello europeo: "se l'Europa non si mette d'accordo e inizia ad affrontare il problema alla radice". Difficilmente, tuttavia, la Gran Bretagna rivisiterà la sua posizione riguardo all'accoglienza, dal momento che più volte il premier Cameron ha precisato che i migranti non saranno accolti dal Regno Unito.

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