Immigrati, l’UE boccia il decreto dell’Italia: Libera circolazione non è automatica
I “permessi di soggiorno temporanei” che l’Italia sta per concedere agli profughi tunisini sbarcati nelle ultime settimane a Lampedusa non fanno scattare “automaticamente” la libera circolazione nell’area Schengen. E' quanto si legge nella lettera inviata dalla Commissaria europea Cecilia Malmstrom al ministro Maroni in cui asserisce che "al momento non sussistono le condizioni" per attivare la direttiva 55 del 2001 sulla "protezione temporanea" e sottolinea che l'UE "ha già attivato meccanismi per contribuire ad affrontare" quella che definisce una situazione "effettivamente molto difficile sul piano umano, sul piano economico e su quello del sistema di controllo alle frontiere dell’unione".
Entrando nel merito degli argomenti che Maroni porterà oggi per Lussemburgo per la riunione dei colleghi dei 27 riservata al problema “comune” e “comunitario” dell'immigrazione, su cui l'Italia appare completamente isolata, la Commissaria sostiene che "il rilascio dei permessi di soggiorno temporaneo a fini umanitari non appare sollevare problemi di compatibilità con la normativa comunitaria". Tuttavia poi aggiunge: "Per quanto riguarda il possibile utilizzo a fini di circolazione nell'area Schengen, noto che il testo dell'art.2 par. 3 del decreto del presidente del consiglio dei ministri che subordina tale libera circolazione al rispetto delle norme e condizioni in vigore, escludendo quindi già di per sé ogni automaticità legata al permesso di soggiorno in questione".
Dal Viminale l'avvertimento dell'UE è stato appreso senza particolare concitazione né sorpresa. Non c'è "nulla di nuovo" nella missiva inviata dalla Malmstrom al Ministero dell'Interno. Il fatto che il decreto firmato giovedì da Berlusconi non faccia scattare automaticamente la libera circolazione nell'area Schengen, secondo fonti del Viminale, "è cosa nota, perché devono anche essere rispettate una serie di condizioni previste dal trattato che per noi, in questo caso, sono rispettate". si legge nella nota del Viminale. Sabato il premier avevamo minacciato di uscire dall’Europa (‘‘Ue unita, altrimenti dividiamoci"), così come lo stesso Maroni aveva criticato la Francia per il suo atteggiamento "ostile", invitandola a uscire dagli accordi di Schengen se non è disposta a cooperare con l'Italia. Ieri, invece, il ministro Roberto Calderoli ha proposto di ritirare i militari dal Libano per disporli a difesa dei nostri confini. Frena e ridimensiona La Russa, ma dall'opposizione sono partite bordate nei confronti del ministro per la Semplificazione e la sua “boutade".
Nel frattempo si sono contati altri sbarchi di migranti sulle coste di Lampedusa. Nella notte, a bordo di due barconi sono arrivati 226 tunisini assistiti da Carabinieri e Capitaneria di Porto. Con questi ultimi il numero di profughi sull'isola è arrivato a 1500. Ma la situazione dovrebbe iniziare a migliorare da oggi, quando inizieranno a partire i primi voli verso la Tunisia per i rimpatri. Saranno due al giorno e ogni velivolo porterà circa 30 migranti scortati da numerose forze dell'ordine.