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Ilva: oggi il piano di Ferrante, ma i custodi fermano gli impianti

I custodi giudiziari dello stabilimento Ilva di Taranto hanno disposto la chiusura di diverse torri, alcuni altiforni e acciaierie dell’impianto, mentre si attende per oggi il piano di interventi da 400 milioni di euro dell’azienda.
A cura di Antonio Palma
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Ilva: oggi il piano di Ferrante, ma i custodi fermano gli impianti

Dopo le ultime direttive del Procuratore capo di Taranto che vietava l'uso degli impianti per attività produttive, si è ormai avviata la fase di spegnimento di tutti gli impianti sotto sequestro dello stabilimento dell'Ilva. Ieri infatti i custodi e amministratori giudiziari dello stabilimento siderurgico hanno notificato alla dirigenza dell'azienda la chiusura di diverse batterie, di alcune torri e altiforni per iniziare l'opera di bonifica necessaria ad un'eventuale riapertura dello stabilimento. Anche per i dipendenti previsti cambi di mansione  e ricollocamenti, tutti finalizzati alla bonifica degli stessi impianti. In particolare il provvedimento dei custodi prevede il rifacimento completo di sei batterie, delle cokerie degli altiforni, lo spegnimento di ben sei torri, lo spegnimento degli altiforni 1 e 5, oltre allo stop dell'acciaieria 1, all'adeguamento dell'acciaieria 2 e al rifacimento del reparto Gestione materiali ferrosi. Insomma un vero e proprio alt definitivo ad ogni attività industriale che ha fatto salire la tensione tra i dipendenti anche se al momento non si segnalano proteste o scioperi.

Attesa per il piano di interventi – Ovviamente lo spegnimento di impianti così complessi richiederà molto tempo e gradualità nelle operazioni che, però, dovranno portare immancabilmente alla bonifica e al risanamento dell'Ilva senza tentennamenti. Per questo tutti attendono l'incontro decisivo di oggi pomeriggio quando il presidente del Cda dell'Ilva, Bruno Ferrante, presenterà il piano di interventi dell'azienda da oltre 400 milioni di euro come anticipato dal Ministro Clini. In base all'efficacia del progetto infatti i Pm potrebbero acconsentire ad un parziale allentamento del sequestro e permettere una graduale ripresa delle attività. Lo scopo fondamentale resta quello di diminuire drasticamente le emissioni di sostanze inquinanti e la diffusione delle polveri pericolose come previsto dai giudici nelle motivazioni del sequestro, e solo se il piano aderirà a queste indicazioni per l'Ilva ci potrà essere un futuro.

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