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Ilva, nuovo sequestro ai Riva: beni per oltre 8 miliardi di euro

Su disposizione della Procura di Taranto, la Guardia di Finanza ha avviato una serie di sequestri di beni e patrimoni della famiglia Riva che da mesi è al centro di un’inchiesta giudiziaria per il reato di disastro ambientale.
A cura di Susanna Picone
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Su disposizione della Procura di Taranto, la Guardia di Finanza ha avviato una serie di sequestri di beni e patrimoni della famiglia Riva che da mesi è al centro di un’inchiesta giudiziaria per il reato di disastro ambientale.

La Guardia di Finanza di Taranto ha eseguito un sequestro di beni e disponibilità finanziarie per 8,1 miliardi di euro nei confronti della famiglia Riva, proprietaria del Gruppo Ilva di cui fa parte anche lo stabilimento siderurgico di Taranto. Appena pochi giorni fa la procura di Milano aveva disposto un altro sequestro, sempre ai danni dei fratelli Adriano ed Emilio Riva, di 1.2 miliardi. In quel caso, però, l’inchiesta era diversa riguardando l’accusa di riciclaggio e di evasione fiscale. Il provvedimento odierno è stato disposto, invece, nell’ambito dell’inchiesta “Ambiente svenduto”.

I danni ambientali provocati dall’Ilva – Si tratta dell’inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Taranto sui danni ambientali provocati dall’Ilva e sulle presunte pressioni fatte dai dirigenti per ottenere le autorizzazioni in assenza di requisiti necessari. Quello in corso è un sequestro preventivo per equivalente e la somma è quella ritenuta necessaria a effettuare le opere di bonifica ambientale della fabbrica e dell’area di Taranto. Il provvedimento salvaguarda la produzione dello stabilimento siderurgico non riguardando né i prodotti né i beni che servono per le lavorazioni.

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