Il virus Zika arriva in Europa, tre casi in Regno Unito: erano tornati dal Sud America
Update- Quattro casi già verificati in Italia. Quattro nostri connazionali sarebbero già stati colpiti dal virus Zika e curati nelle strutture apposite. Come ha spiegato all'Ansa il direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani, Giuseppe Ippolito, si tratterebbe di quattro italiani rientrati dal Brasile. I casi si riferiscono alla scorsa primavera. "Tre pazienti sono stati trattati allo Spallanzani di Roma ed uno a Firenze – ha aggiunto Ippolito – Attualmente, stanno bene".
Il temuto virus Zika è giunto anche in Europa. In Gran Bretagna per la precisione. Tre cittadini inglesi appena rientrati in patria dopo viaggi in Sud America e ai Caraibi, sono i primi casi di infezione dal nuovo patogeno, l’ultimo arrivato ad addensare il già nutrito elenco delle malattie cosiddette ‘emergenti’ tra XX e XXI secolo. E’ stato direttamente il servizio sanitario britannico ad annunciare sul suo sito web che "dall'inizio di gennaio 2016 tre viaggiatori provenienti dalla Colombia, dal Suriname e dalla Guyana sono stati infettati". Non viene fornito alcun dettaglio sui singoli casi, ma si sottolinea che "Zika non si trova naturalmente nel Regno Unito e non si trasmette direttamente da persona a persona".
Virus Zika, cos’è?
Zika è ‘sbarcato' in Sudamerica solo lo scorso maggio. Sono ormai 18 i paesi dell'America Latina e i Caraibi nei quali si sono registrati casi autoctoni di infezione del virus trasmesso tramite puntura della zanzara Aedes Aegypti, responsabile anche di dengue e chikungunya. Anche se non è generalmente pericoloso per la vita, è stato recentemente collegato ai recenti aumenti di microcefalia in Brasile e Polinesia francese, dove le infezioni sono più comuni. Non esiste alcun vaccino contro Zika, per il quale l'unica forma di protezione è evitare il contatto con il famigerato insetto che trasmette la malattia. C’è da dire che il virus è stato identificato per prima volta in Uganda nel 1947, finendo per diffondersi principalmente in Africa e Asia. Almeno fino a quando un'epidemia in Micronesia nel 2007 lo ha fatto sconfinare nel subcontinente sudamericano fra il 2014 e il 2015, attraverso l'isola di Pasqua.
Sconsigliate gravidanze fino al 2017
Finora Brasile e Colombia sono i due paesi sudamericani più colpiti, nonché le due nazioni dove è stata scoperto il suo possibile legame con la microcefalia fetale: in Brasile sono circa 4mila casi sospetti di malformazioni neurologiche causata dal virus, per quanto in Colombia esistafinora solo un caso ufficializzato, ma la preoccupazione è tale che le autorità hanno sconsigliato alle donne di rimanere incinte almeno fino al prossimo luglio, "in considerazione della fase nella quale si trova l'epidemia e dei rischi esistenti". Precauzioni analoghe sono state diffuse anche dalle autorità di El Salvador, dove il governo è stato ancora più tassativo, sconsigliando le gravidanze fino al 2017.