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Il videomessaggio di Berlusconi: la triste fine di un leader anziano (e decadente)

Un leader vecchio e invecchiato. Alla fine del discorso sembrava attendesse qualcuno che gli porgesse il bastone, lo prendesse sotto braccio e lo accompagnasse verso l’uscita.
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Il videomessaggio di Silvio Berlusconi è terminato da pochi minuti ma l'unica sensazione che resta è quella di un leader vecchio, decaduto. Triste negli occhi e nelle parole. Un leader che non coinvolge più verso l'orizzonte del sogno ma, unicamente, sulla sua probabile decadenza. Un messaggio che invita a non abbandonare l'Italia – ma a chi si rivolge? a sé stesso? -. Un messaggio che non lascia il segno in chi lo ascolta, in chi si aspettava il colpo di coda del leone (o del caimano come da metafora morettiana). Sembra il messaggio di un leader che da una parte invita le truppe a restare dall'altra ha già le valige in mano.

Sul volto di Silvio Berlusconi, per la prima volta in video, erano presenti tutti i suoi 77 anni. Aveva in volto il fardello dell'età e delle sconfitte. Aveva in volto il timore di parlare, forse per l'ultima volta, a "reti unificate". Non sembrava Berlusconi ma un suo sosia. La brutta copia del leader che 19 anni fa scese in campo e "asfaltò" (lui sì) gli avversari. Sembrava di ascoltare i nonni un po' in là con gli anni che raccontano di quando erano giovani e belli. L'autocelebrazione triste – e un po' patetica – di un leader sicuro ancora del suo vasto consenso popolare. E' arrivato il momento che i suoi consiglieri gli suggeriscano di tirarsi indietro. Di prendere atto della sua decadenza e di accettare che non è più l'uomo che orientava le masse. Quando ha utilizzato la parola "missionari" ha dato l'immagine non di un "capo religioso" ma di un aziano decaduto che si affida alla pietas di qualche missionario per rimanere in piedi.

Senza questo videomessaggio sarebbe rimasto il ricordo di un leader che, in tv, usciva vincente dall'arena di Santoro e Travaglio. Invece, così, ha solo consegnato ai posteri la terribile scena di decadenza alla quale abbiamo assistito. Dopo averlo ascoltato la sensazione era quella di dovergli andare vicino, dargli un bastone e accompagnarlo fuori dalla sala. Come si fa con un anziano che non ha forze.

Un leader anziano e fuori dal tempo. Questo è quello che resta di Silvio Berlusconi, questa è l'immagine che ha scelto di consegnare alla Storia. Un leader che ha cercato di congelare il tempo (e il paese) ma che alla fine ha perso la sua sfida e il suo volto ne è il vero testimone. Perché vada come vada Silvio Berlusconi è la storia di questo paese e ad essa, oggi, si è definitivamente consegnato.

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Ex direttore d'AgoraVox, già professore di Brand Strategy e Comunicazione Pubblicitaria Internazionale presso  GES -  Grandes Écoles Spécialisées di Parigi. Ex Direttore di Fanpage.it, oggi Direttore di Deepinto.
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