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Il tesoro di Ruby in Messico: pm indagano su ristorante e due palazzine

La procura di Milano vuole capire come la ragazza al centro dell’inchiesta contro Berlusconi sia riuscita ad acquisire tutta una serie di proprietà in Messico. L’ipotesi dell’accusa è che l’ex premier abbia comprato il suo silenzio sulle notti di Arcore.
A cura di Biagio Chiariello
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Nel mirino dei magistrati di Milano che indagano sul Ruby ter sono finite le proprietà riconducibili a Karima el Mahroug a Playa del Carmen: il ristorante ‘Casa Sofia' con annesso pastificio, gestito dal compagno di Ruby, Luca Risso, e un paio di palazzine con appartamenti da affittare. L’inchiesta è quella che vede al centro l’accusa di corruzione in atti giudiziari e nella quale sono indagati, tra gli altri, Silvio Berlusconi e la giovane marocchina. Il procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno e i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio hanno firmato e inviato una rogatoria verso il Messico per capire a fondo come la ragazza ospite ad Arcore in diverse occasioni sia riuscita a mettere le mani su quelle proprietà messicane della ragazza. E non perché ci sia qualcosa di sbagliato nell’avere investimenti in zone turistiche ma perché l’ipotesi dell’accuso è che quelle proprietà siano regali di Berlusconi per comprare il silenzio di Ruby su quanto accadeva nelle residenze dell’allora premier (che nei giorni scorsi si è fratturato il malleolo).

Ruby ter, le olgettine fanno ricorso al Riesame

Questo è il motivo per cui i magistrati hanno ordinato alcune perquisizioni il 17 febbraio scorso nella abitazioni di alcune Olgettine: documenti, conti correnti, bonifici, ma anche telefoni, soldi e proprietà. Tutto quello che potesse essere utile per verificare un’eventuale corruzione dei testimoni. E’ questo è anche il motivo per cui otto ragazze, tra cui anche Alessandra Sorcinelli e le gemelle De Vivo, che hanno preso parte alle serate ad Arcore e indagate nell’inchiesta cosiddetta`Ruby ter´, hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Milano contro quei sequestri. Nei giorni scorsi avevano già presentato ricorso al Riesame per lo stesso motivo Iris Berardi e Aris Espinosa, difese dal legale Andrea Buondonno. Alle due ragazze, tra le altre cose, erano stati sequestrati circa 15 mila euro in totale. Alle loro istanze, poi, si sono aggiunte quelle di Francesca Cipriani (a lei sono stati sequestrati circa 45 mila euro che teneva in una cassetta di sicurezza) e Miriam Loddo, entrambe difese dall'avvocato Marco De Giorgio.

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