Il sogno di Napoli: Roberto Vecchioni, Pericle e piazza Dante gremita. Tutto per Luigi De Magistris
È riuscito a riempire piazza Dante a Napoli quando nemmeno i 160 autobus della Cgil ci erano riusciti. Il doppio miracolo di Luigi De Magistris, candidato sindaco di Napoli alle elezioni comunali 2011, rischia di diventare triplo: battere Gianni Lettieri e diventare il primo cittadino del capoluogo partenopeo. Una missione che sembrava impossibile soltanto poche settimane fa, quando il Pd era compatto nel condannare la decisione dell'ex-pm di scendere in campo dopo il “brutto pasticciaccio” delle primarie del centrosinistra. Di acqua sotto i ponti ne è passata, a cominciare dalla spaccatura interna a Sel che ha visto il partito di Nichi Vendola perdere tantissimi voti a Napoli, proprio sulla possibilità di appoggiare o meno De Magistris. La situazione paradossale a cui si è giunti è che il candidato sindaco prende più voti delle liste di appoggio.
Così in piazza Dante arrivano in tantissimi per ascoltare sì Roberto Vecchioni, ma soprattutto per dimostrare quanta parte di popolazione è a sostegno di Luigi De Magistris, che senza partiti alle spalle (a parte Idv e tutte le sue contraddizioni in Campania) e senza le risorse milionarie del Pdl è riuscito a giungere al faccia a faccia con Gianni Lettieri.
Roberto Vecchioni si era esibito anche per Giuliano Pisapia a Milano, ma per le sue origini napoletane ha risposto alla chiamata dell'ex-pm. In piazza Dante c'è di tutto: dai Carc ai ragazzi dei centri sociali, passando per membri del Movimento 5 Stelle e dei comitati per l'acqua pubblica. Sventola una lunga fascia color arancio mentre salgono sul palco gli artisti. La volontà è di non consegnare la città in mano a Nicola Cosentino, alla lobby degli inceneritori e degli affari sporchi.
Finalmente c'è un sogno condiviso, in una città ferita da quindi anni di delusioni, di caos e di violenza. Finalmente c'è una speranza, una luce a cui tendere. Luigi De Magistris può rappresentare una cura per il male che da sempre corrode le fondamenta della città che sorge all'ombra del Vesuvio. Un sogno che richiama le persone per strade, che permette di credere in qualcosa e in qualcuno. E ci crede anche Roberto Vecchioni, che dal palco saluta la piazza gremita e ammette: “Luigi mi ha chiamato due giorni fa, ho cancellato tutti gli impegni per venire e stare insieme a voi”.
Nel silenzio commosso delle migliaia di persone accorse per sentirlo cantare, Vecchione spiazza tutti e legge il discorso di Pericle agli ateniesi. Un testo antico più di duemila anni, ma assolutamente attuale: “Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa” e poi sornione si rivolge al suo pubblico: “Berlusconi non l'ha capito ancora”.
Subito dopo l'esibizione canora del vincitore del Festival di Sanremo, e dopo che la piazza ha intonato “Bella ciao” assieme a un divertito Vecchioni, sale sul palco il candidato sindaco e lancia l'urlo che è diventato il simbolo della sua campagna elettorale: “Abbiamo scassato!”
Ha “scassato” veramente Luigi De Magistris e il saluto della piazza ne è la prova. Prima di congedarsi, per tornare dopo sul palco a ballare assieme a Enzo Avitabile e i Bottari, l'ex-pm lancia la campagna “adotta un astenuto” con l'invito a portare a votare per Napoli tutti coloro che al primo turno non hanno creduto che la città potesse cambiare. Adesso, possiamo crederci.