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Il sindaco di Palermo si rifiuta di accogliere Conte in città: “Ha tagliato fondi a scuola e legalità”

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in polemica con il governo, si è rifiutato di accogliere il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in visita ufficiale in città: “Il Governo stanotte taglia 16 milioni per scuole e legalità e da Conte oggi arrivano parole vuote di significato”. Durissima la replica di Conte: “Se il sindaco ritiene questo e non accoglie il suo presidente faccia pure. Ma bisogna essere corretti però ieri sera lavorando fino a tarda notte ho incontrato una ventina di sindaci dell’Anci e non ricordo il volto del sindaco Orlando”..
A cura di Charlotte Matteini
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È polemica tra il sindaco della città di Palermo, Leoluca Orlando, e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il primo cittadino del capoluogo siciliano ha deciso di non accogliere il premier in visità ufficiale alla scuola Don Pino Puglisi di Brancaccio come segno di protesta nei confronti delle recenti decisioni assunte dal governo: "Il Governo stanotte taglia 16 milioni per scuole e legalità e da Conte oggi arrivano parole vuote di significato", ha dichiarato il sindaco Orlando facendo riferimento soprattutto ai tagli previsti per il quartiere Brancaccio. Ad accogliere Conte nemmeno il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che ha invece delegato l'assessore alla Scuola Roberto Lagalla. Ma dallo staff del Governatore hanno fatto sapere l'assenza di Musumeci non è stata frutto di un segno di protesta ma causata "da altri impegni".

Durissima la replica del presidente Giuseppe Conte alle proteste di Orlando: "Se il sindaco ritiene questo e non accoglie il suo presidente faccia pure. Ma bisogna essere corretti però ieri sera lavorando fino a tarda notte ho incontrato una ventina di sindaci dell'Anci e non ricordo il volto del sindaco Orlando. Non credo che questo sia un comportamento corretto tra le istituzioni".

Il presidente del Consiglio, nel corso della sua visita ufficiale a Palermo, si è fermato lungo l'autostrada A29 davanti la stele che ricorda la strage di Capaci, il 23 maggio 1992, per rendere omaggio alle vittime: i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti della polizia di Stato Antonino Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Conte, accompagnato dal sottosegretario Vito Crimi, è stato accolto dal prefetto Antonella De Miro e in seguito si è recato alla scuola Don Pino Puglisi del quartiere Brancaccio.

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