“Portateli a casa tua” è senza dubbio il commento più frequentemente utilizzato contro coloro i quali provano a “difendere” il sistema dell’accoglienza e si macchiano del grave reato di “solidarietà” nei confronti delle migliaia di migranti che sbarcano sul territorio italiano in fuga da guerra e fame. È insomma l’insulto riservato ai “buonisti”, in grado solo di parlare e incapaci di assumersi la responsabilità delle loro parole.
La novità di oggi è però l’invenzione del modulo per portarsi a casa gli immigrati extracomunitari. La genialata arriva dal Sindaco di Cerreto Sannita Pasquale Santagata, balzato agli onori della cronaca per un singolare manifesto in cui prometteva di fare tutto il possibile per impedire un non meglio precisato “bivacco di clandestini” nel suo Comune (un piccolo centro della provincia di Benevento in cui la presenza di immigrati è ridottissima e in cui non ci sono “notizie” concrete sulla possibilità dell’apertura i un centro di accoglienza in relazione all’emergenza degli ultimi mesi). Lo spauracchio era rappresentato da quanto sta accadendo nel vicino comune di Castelvenere, con oltre 100 migranti da accogliere e molte proteste da parte dell'amministrazione comunale e dei cittadini.
Il manifesto del Sindaco Santagata aveva scatenato una marea di critiche sui social network (anche un buon numero di apprezzamenti, per la verità) ed era stato duramente condannato dall’opposizione consiliare e da un gran numero di cittadini cerretesi. Così, la trovata del primo cittadino: una dichiarazione di disponibilità ad ospitare gli immigrati nelle proprie case, un modello da compilare (non si capisce bene a che scopo) con tanto di indicazioni sull’immobile da mettere a disposizione. Insomma, il modulo per portarsi a casa gli immigrati. E, purtroppo, è tutto vero: