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Il selfie-beffa con Salvini: “Non eravamo terroni di m…?”. Lui replica: “Cancella il video”

Una giovane, a Salerno, si è avvicinata a Salvini per un video-selfie e rivolgendosi al ministro dell’Interno ha detto: “Non eravamo terroni di m…?”. Il leader della Lega non ha gradito la beffa e ha chiesto, con tono perentorio, di cancellare subito quel video. Alcuni agenti, quindi, hanno preso il telefono della ragazza che è poi comunque riuscita a pubblicare il video su Facebook.
A cura di Stefano Rizzuti
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Alle contestazioni via video-selfie o durante semplici foto ormai Matteo Salvini ci si sta abituando. Prima un giovane ragazzo sardo, poi due ragazze che si sono baciate accanto a lui: e anche altri sono i casi di persone che hanno beffato e ‘trollato’ il ministro dell’Interno a margine di qualche comizio in giro per l’Italia. Oggi, però, Salvini non ha accettato di buon grado di esser stato beffato e così ha risposto a una ragazza, a Salerno, chiedendo di far cancellare il video che la giovane stava registrando. La scena viene ripresa per strada e viene pubblicata su Facebook dalla ragazza che ha realizzato il video.

La giovane si avvicina a Salvini e rivolgendosi a lui, con il video del telefono acceso, dice: “Grande Salvini. Siamo terroni di merda? Non siamo più terroni di merda?”. Il riferimento è ai trascorsi leghisti e dello stesso Salvini, quando la Lega Nord non aveva parole di apprezzamento per il Sud e per i suoi abitanti. Una volta pronunciata la frase dalla ragazza, Salvini esclama immediatamente: “Cancella ‘sta…” riferendosi ovviamente al video che la ragazza stava registrando.

A quel punto si sente qualcuno rivolgersi alla Digos e la ragazza che chiede di riavere il telefono che sembra esser stato preso da qualcuno: “Il telefono. Il telefono. Il telefono è mio, me lo dovete ridare”. Subito dopo lo richiede promettendo di cancellare il video: “Ora lo cancello, mi dovete dare il telefono. Lo cancello davanti a voi, mi dovete dare il telefono in mano”. Poi reitera di nuovo la richiesta e qualcuno le dice: “Andiamo da quella parte. Mo’ te lo restituisco”. Qualcuno chiede ancora alla ragazza: “Ma che c’è sul telefono?”. E la ragazza replica: “Non ho nulla sul telefono”. Poi un agente si allontana per andare “a parlare con il collega della scorta”. La ragazza ancora si giustifica: “Ho replicato quello che lui ha scritto, non ho detto nulla di male, non l’ho insultato né nulla”. E, alla fine, condivide il video registrato scrivendo a corredo su Facebook: “Questo è quello che è successo poche ore fa. Tanto per non dimenticare. Questo è quando la dittatura non ti dà modo di replicare. Antifascista e terrona sempre”.

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