Il Salvator mundi battuto all’asta record per 450 milioni “potrebbe non essere di Leonardo”
Il ritratto Salvador Mundi, attribuito a Leonardo Da Vinci, battuto all'asta da Christie's a New York per la cifra record di 450 milioni di dollari è l'opera d'arte più costosa di sempre. Eppure, secondo l'esperto di opere antiche Walter Isaacson potrebbe non essere di Leonardo. Nel volume "Leonardo da Vinci: the Biography", infatti, Isaacson obietta la paternità dell'opera a partire dall'analisi di una sfera di cristallo tenuta in mano da Gesù, di forma assolutamente tondeggiante, eppure un dettaglio allo storico non torna. Di cosa si tratta?
Il vestito e la mano che tengono la sfera di cristallo non subiscono, secondo l'esperto, la distorsione ottica che dovrebbe invece essere presente nel quadro, e cioè che la mano e il tessuto sarebbero dovuti essere ingranditi se guardati tramite una sfera di vetro. Possibile, si chiede Walter Isaacson, che Leonardo da Vinci, precursore della scienza moderna, non abbia tenuto in conto nel suo dipinto un fenomeno così evidente che doveva certamente essergli noto?
Da un lato, la sfera è rappresentata con precisione scientifica, ma Leonardo ha sbagliato nel riprodurre la distorsione ottica provocata dal guardare tramite una sfera trasparente gli oggetti che si pongono dietro e che non sono in contatto diretto con l'orbita.
L'ipotesi più accreditata, sempre secondo quanto contenuto in "Leonardo da Vinci: the Biography" è che il Salvator mundi sia la una riproduzione realizzata nella bottega del Maestro, ma non direttamente dalla sua mano, oppure è semplicemente opera di un seguace esterno alla bottega. In realtà, l'idea che Salvator mundi sia un dipinto di Leonardo è storia abbastanza recente. Ritrovata nel XIX secolo, dopo che se n'erano perse le tracce, l'opera era stata venduta all'asta per poche decine di dollari nel 1958 (circa 60), prima di essere poi attribuita come una tela del genio fiorentino nel 2011.