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Il sacerdote che va in “ritiro spirituale” sulla Costa Concordia

Il caso di don Massimo Donghi, parroco di Besana in Brianza, che ha spiegato ai suoi fedeli che si sarebbero ritirato per una settimana. Non ha detto però che il suo eremo sarebbe stata la Costa Concordia. Smascherato su Facebook.
A cura di Biagio Chiariello
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il caso di don massimo donghi di besana in brianza

Don Massimo Donghi è uno degli oltre quattromila passeggeri scampati al naufragio della Costa Concordia. Nella vita è sacerdote della parrocchia del piccolo centro di Besana in Brianza, in provincia di Monza e Brianza. La crociera tra i comfort ei divertimenti di ogni genere promessi dalla nave di Costa Crociere non fa proprio parte della condotta esemplare che ci si attende da uomo di chiesa, ma allo stesso tempo non è un comportamento vietato dalla legge. Ai suoi fedeli, però, Don Donghi aveva precisato che si sarebbe allontanato dalla parocchia per un «ritiro spirituale» di una settimana. E così la posizione del religioso è diventa indifendibile.

Galeotto fu un post su Facebook

La verità è venuta fuori, come riporta Leggo.it, a causa di un post pubblicato su Facebook della nipote Elisabetta. La giovane, il giorno successivo al naufragio, tramite il suo profilo, ha rassicurato parenti ed amici scrivendo che lei, la nonna e lo zio (Don Massimo) erano sani e salvi e stavano bene.

Stupore a Besana per il "peccato" di Don Donghi

Apriti cielo! La notizia è stata accolta con sconcerto e delusione dalla comunità di Besana, che ora pretende spiegazioni dal religioso. Sul Besana Web, Paola Patrizia Riva si  fa portavoce dell'indignazione dei suoi compaesani:

«Ormai tutta Besana sa che sulla Nave Concordia della Costa Crociere c’era anche Don Massimo e il Diacono, con relative sorella, cugina e moglie. Chi non l’ha saputo via voce probabilmente ha visto i nostri beniamini a Matrix, e se proprio si è perso il filmato può benissimo reperirlo in streaming. Nonostante il periodo di grande crisi economica che sta toccando anche le famiglie del nostro comune, nonostante i continui appelli nel fare una donazione per la Caritas, per i poveri, per l’Africa, per l’Oratorio, per i debiti della Scuola d’infanzia Sacro Cuore (per altro tutte giuste cause) ci troviamo di fronte ad un fatto che lascia perlomeno sconcertati: una crociera per il mar Mediterraneo che i parrocchiani sapevano fosse un ritiro spirituale».

Dal don, al momento, solo silenzio. Anzi no. Come scrive Repubblica, se si prova a contattarlo telefonicamente, si attiva la segreteria telefonica che comincia con "pace e bene a te" .

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