Il ricordo di Papa Giovanni Paolo II nelle parole del suo successore Benedetto XVI
Il primo maggio a Roma ci sarà la beatificazione dell'indimenticato papa Giovanni Paolo II, sei anni dopo la sua morte. Una moltitudine di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo assisterà all'evento per il quale la capitale è già in fermento. Un evento che sarà vissuto tra il sacro e il profano, tra i souvenir e le preghiere, tra il turismo e la spirituralità. E la dimensione spirituale di un papa che ha rivoluzionato la Chiesa è quella che ha voluto ricordare il suo successore Benedetto XVI nell'omelia della messa del crisma celebrata nella chiesa di San Pietro. Papa Ratzinger ha infatti parlato del suo predecessore come di un un "grande testimone di Dio e di Gesù Cristo nel nostro tempo, un uomo colmato di Spirito Santo". L'attuale papa ha altresì dichiarato:
Nonostante tutta la vergogna per i nostri errori, non dobbiamo, però, dimenticare che anche oggi esistono esempi luminosi di fede; che anche oggi vi sono persone che, mediante la loro fede e il loro amore, danno speranza al mondo.
Il pontefice ha quindi chiamato in causa anche gli errori commessi dalla chiesa: il riferimento, forse non troppo velato, potrebbe essere quello alla pedofilia. Se esistono questi errori, spesso vergognosi, esistono però anche degli esempi straordinari di persone che hanno dato tanto non solo alla Chiesa cattolica, ma anche al mondo intero: tra questi esempi, ovviamente, c'è Giovanni Paolo II.
Nel corso dell'omelia non sono mancati i riferimenti alle grazie che i fedeli dicono di aver avuto per intercessione del papa polacco: "La prima e fondamentale guarigione– ha detto Ratzinger- avviene nell'incontro con Cristo che ci riconcilia con Dio e risana il nostro cuore affranto". La riflessione di Ratzinger sul papa che tra 10 giorni verrà beatificato ha fatto seguito a una durissima critica mossa all'Occidente, che, a dire del pontefice, avrebbe perso la fede e si sarebbe distaccato dal Cristianesimo, dalla sua storia e dalla sua cultura.