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Il ricordo di Angelo Vassallo

La sera del 5 settembre dell’anno scorso Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, veniva ucciso mentre tornava a casa alla guida della sua auto: i suoi assassini non hanno ancora un’identità.
A cura di Nadia Vitali
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Un anno fa il piccolo comune di Pollica e l'Italia intera si destavano con una tragica notizia: il sindaco Angelo Vassallo, orgoglio della cittadina del Cilento, era stato assassinato la sera prima, intorno alle 22, da uno o più attentatori che gli hanno scaricato addosso nove proiettili, di cui sette andati a segno. Un omicidio di cui ancora non si conosce il colpevole, come è tradizione della nostra anomala democrazia, che può contare un numero di storie simili impressionante: delitti contro uomini che cercavano di opporsi a soprusi ed ingiustizie senza retorica, compiuti nel tentativo di stroncare sul nascere le nuove idee che cercavano di guardare ad un futuro migliore e più giusto.

Di Angelo Vassallo, di quella che è stata la sua attività politica, si sa più o meno tutto, ormai: sindaco di Pollica, fiore all'occhiello della Campania con il meraviglioso porto di Acciaroli e la frazione di Pioppi in cui, ogni anno, si svolge un festival dedicato alla dieta mediterranea. Proprio Angelo Vassallo si fece promotore nel 2009 della proposta per includere quella dieta tra i Patrimoni orali ed Immateriali dell'Umanità dell'Unesco, accolta appena due mesi dopo la sua morte nel novembre del 2010 a Nairobi. Eletto per la prima volta nel 1995 e per i successivi due mandati, addirittura nel 2010 si presentò come unico candidato, rieletto con il 100% dei voti. Sensibile alle questioni ambientali, da uomo illuminato, è stata l'ennesima figura integerrima di questo paese ad essere stata condannata a morte a causa di qualche "no" di troppo.

Ad un anno di distanza da quella tragica notte, gli autori di questo gesto efferato non hanno ancora un volto ed un nome: lo stato delle indagini, a detta degli inquirenti, non è impantanato, come la scarsezza di informazioni trapelate lascerebbe intuire. Diverse le piste seguite, ma la assoluta non conoscenza della criminalità della zona del Cilento ha reso da subito molto difficoltosi i movimenti degli inquirenti.

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Se giustizia non può essere ancora fatta, allora, se non tutti hanno parlato per aiutare nello svolgimento delle indagini, come sostiene il fratello Dario Vassallo, se ancora troppi sono gli interessi ad occultare la verità sulla morte del "sindaco pescatore", obiettivo comune, tuttavia, deve essere quello di portare avanti quelle che erano le idee, le affermazioni, i gesti di quest'uomo semplice che nel compiere semplicemente il proprio dovere si è ritrovato, suo malgrado, a diventare un eroe.

A buon diritto la redazione di Rainews24 lo ha nominato Uomo dell'anno; ma ricordare Angelo Vassallo nel migliore dei modi, per i cittadini di Pollica e per tutti gli italiani fieri di poter annoverare tra i propri concittadini persone di tale statura morale, significa anche semplicemente non lasciare che muoiano tutti i propositi per un mondo più pulito e sereno, in cui egli credeva e per i quali si batteva. Augurandoci, con tutto il cuore, che questo brutale omicidio non subisca lo stesso destino dei tanti misteri italiani irrisolti, con cui di tanto in tanto ci ritroviamo a fare i conti, con la rabbia e la disperazione che si prova per un paese in cui la "legge" della prepotenza e della violenza sembra ancora voler vincere sulla democrazia.

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