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Il richiamo di Conte a Salvini e Di Maio: “Dialettica non metta in discussione 5 anni di governo”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, richiama all’ordine i suoi vice, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, chiedendo loro di mettere al primo posto la stabilità del governo: “C’è la bellezza della democrazia che è la dialettica. Questa dialettica però non deve mettere in discussione il percorso di cinque anni che ci servono per cambiare e migliorare davvero l’Italia”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Mentre in Italia gli scontri tra i due partiti di maggioranza, Lega e Movimento 5 Stelle, e i loro leader, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, proseguono, dalla Cina il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lancia un chiaro messaggio proprio ai suoi vice. Un richiamo con il quale vuole mettere al primo posto la stabilità del suo governo: “C’è la bellezza della democrazia che è la dialettica. E specialmente durante i periodi elettorali è normale accentuare il confronto tra le varie parti. Questa dialettica però non deve mettere in discussione il percorso di cinque anni che ci servono per cambiare e migliorare davvero l'Italia”, avverte Conte da Pechino.

Il punto centrale è la stabilità, secondo il presidente del Consiglio: “In tutti i miei viaggi mi viene spesso sottolineato che ciò che è importante per il bene dell'Italia è la stabilità di governo. Io e i miei vicepremier ne siamo assolutamente consapevoli e lavoriamo tutti e tre per questo”. Conte si proietta già al suo rientro in Italia, dopo le ultime visite nella capitale cinese: al ritorno “riprenderemo il lavoro quotidiano e strategico perché siamo nella ‘fase due' del governo, con lo sblocca cantieri, il decreto crescita, le strategie per potenziare la ricerca e rinforzare tutto il sistema dell'istruzione. Dobbiamo lavorare al turismo, rinforzare il sistema agroindustriale, valorizzare i nostri beni culturali. Abbiamo un'agenda fittissima di lavoro”.

C’è anche il caso Siri che continua a tenere banco. L’incontro con il sottosegretario leghista indagato per corruzione, che sembrava essere previsto per lunedì 29 aprile, potrebbe invece slittare di qualche giorno. Fonti di Palazzo Chigi ricordano che il presidente del Consiglio rientrerà nella notte di domenica da Pechino e martedì ripartirà per la Tunisia: per questo è molto probabile che l’incontro avvenga nei giorni successivi. Proprio sul caso Siri, Conte parla dalla Cina: “Sono d'accordo con Salvini e, infatti, l'ho dichiarato anche io. Sono avvocato. Non ho mai fatto il giudice né prima e neppure adesso. Non è certo con l'approccio del giudice che affronterò il problema”.

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