Il registro delle Unioni civili è stato approvato a Napoli
Napoli dice sì al registro delle Unioni civili. Con questo strumento i cittadini conviventi, anche dello stesso sesso, potranno godere di diritti civili e partecipare a bandi pubblici. Il progetto era in cantiere da diverso tempo, e il Comune di Napoli lo ha approvato questa mattina. In tempo di battaglie per le unioni civili e matrimoni tra omosessuali, le maggiori associazioni LGBT esultano: “Finalmente la politica ricomincia a muoversi, dopo un ventennio di blocco berlusconiano”, affermano da Arcigay. Soddisfazione anche da I-Ken onlus, che parla già del prossimo obiettivo, ovvero i matrimoni gay: “Si tratta di un punto programmatico della campagna elettorale del sindaco Luigi de Magistris con cui ci trovavamo in disaccordo, perché il dibattito non comprende anche la discussione sui matrimoni, ma la decisione odierna ci rende orgogliosi”. Dal Pdl, intanto, giungono voci fuori dal coro: “Registro per le Unioni civili? Mera operazione di facciata”.
Registro delle Unioni civili a Napoli – La delibera circa il registro delle Unioni civili ha ottenuto l’ok del Consiglio comunale, le associazioni per i diritti degli omosessuali hanno parlato di “votazione epocale”. Carlo Cremona, numero uno della I-Ken onlus, afferma che il registro non rende orgogliosi solo i cittadini gay: “La scelta della giunta e del sindaco va sostenuta senza remore, perché relativa ad una esigenza dell'amministrazione, andrà a ricadere sulla vita di tutti e tutte, a prescindere dall'orientamento sessuale”. Il consigliere del Pdl Marco Nonno ha espresso un giudizio sfavorevole, parlando di operazione “di facciata” che non darà vita a sostanziali cambiamenti: “Con l'avvenuta approvazione del registro delle Unioni civili, è andata in scena null'altro che un atto del tutto irrilevante servito soltanto ad accontentare frange dell'estrema sinistra e dei gruppi Arcigay e altre fazioni similari. Che si tratti di una mera operazione di facciata è dimostrato dal fatto che il provvedimento non avrà effetti sulla anagrafe cittadina, né ovviamente contravviene alle vigenti leggi in merito, così come peraltro affermato dagli stessi proponenti in aula”.