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Il raro francobollo da un centesimo all’asta per venti milioni di dollari

Il leggendario British Guiana One-Cent Magenta sarà venduto all’asta da Sotheby’s.
A cura di A. P.
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Quando fu emesso nel 1856 il suo valore era di appena un centesimo, ma oggi a distanza di quasi centosessanta anni viene venduto all'asta per l'incredibile cifra di venti milioni di dollari. Stiamo parlando del leggendario British Guiana One-Cent Magenta, uno dei francobolli considerato da molti esperti il più famoso del mondo. Il francobollo deve la sua enorme popolarità certamente alla sua rarità visto che è l'unico rimasto di una serie stampata una sola volta e in un numero ridottissimo di copie e limitato nella circolazione alla sola Guyana Britannica. Il francobollo, infatti, faceva parte di una serie emessa nel 1856 e destinata solo all'uso su giornali locali. Stampato su carta magenta, su di esso è raffigurato un veliero insieme al motto latino "Damus Petimus Que vicissim". Ad oggi vi è solo un unico esemplare noto e che ha avuto un passato molto travagliato. Il British Guiana One-Cent, che sarà messo all’asta il prossimo 17 giugno da Sotheby’s a New York, proviene infatti dalla proprietà di John Du Pont, che lo acquistò nel 1980, ma il suo percorso risale a molti anni fa.

A scoprirlo nel 1873 fu un ragazzo scozzese di appena 12 anni che lo trovò casualmente tra un gruppo di carte di famiglia. Il ragazzo non sapeva della sua rarità, già conosciuta all'epoca, e lo vendette per pochi scellini ad un collezionista locale. Nel 1878 il collezionista lo vendette ad un commerciante di Liverpool per 120 sterline che a sua volta lo rivendette poco dopo a 150 sterline. Il francobollo arrivò così nelle mani del Conte Philippe la Renotière von Ferrary, uno dei più grandi collezionisti di francobolli, ma alla sua morte venne ceduto ad un museo di Berlino. Questi però dovette consegnarlo alla Francia come riparazione di guerra dopo la fine del primo conflitto mondiale. Nel 1922 il francobollo venne acquistato da Arthur Hind, un industriale tessile di New York, alla cifra record di 35mila dollari,  a lui seguì l’ingegnere australiano Frederick T. Small, poi un consorzio capitanato da Irwin Weinberg, e infine John Du Pont, che lo acquistò in un’asta pagandolo 935mila dollari.

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