Il primo bambino Ogm: selezionato geneticamente per evitare il cancro
Circa tre mesi fa è nato in Spagna il primo bambino frutto della selezione degli embrioni. La legge sulla fecondazione assistita di quel paese, infatti, consente di applicare questo procedimento al fine di evitare la trasmissione di malattie legate ad un singolo gene: dopo aver fecondato diversi ovuli, sono stati prodotti degli embrioni due dei quali privi del gene responsabile della trasmissione della malattia. Di questi due, uno solo è sopravvissuto, dunque, nove mesi dopo è nato il piccolo.
Solo oggi i medici ne parlano: si è dovuto attendere di fare tutte le analisi del caso per verificare se effettivamente il bambino non avesse il gene fortemente legato allo sviluppo dei tumori a ovaie, pancreas e seno, che avrebbe ereditato per via materna. Nella famiglia, infatti, si erano già presentati casi precoci di questo tipo di malattie e si sapeva che la madre era portatrice del gene responsabile. La coppia spagnola si era presentata al centro per una normale fecondazione in vitro: sono stati i medici, dopo gli accertamenti a capire che si poteva anche intervenire sul gene malato. Il bambino, naturalmente, è sano.
Attualmente c'è già una seconda richiesta che attende di essere presa in esame, quella di una coppia che potrebbe avere alte probabilità di trasmettere al proprio figlio il rischio di tumore al colon; naturalmente essendo ogni singolo caso differente dall'altro, non si può pensare che per tutte le coppie siano possibili soluzione del genere, come è stato sottolineato dalla dottoressa Olga Martìnez, responsabile del centro di riproduzione. Embrioni perfetti, liberi da ogni malattia, per giunta, non è ancora possibile crearli, per il momento.
Però possiamo apprendere oggi, con piacere, che un altro passo avanti è stato fatto nella scienza; un passo importante perché al di là dei principi di bioetica che tante volte sono semplici maschere di litiganti per ben altre motivazioni, la selezione degli embrioni, qualora sia possibile, è un grande miglioramento per la salute, l'intelligenza e per la libertà dell'individuo. Non ci stupisca, dunque, che una notizia del genere giunga proprio da quella Spagna che, negli ultimi anni, sta cercando di guardare sempre più avanti al progresso, nonostante la crisi che l'ha colpita e danneggiata così profondamente.
Purtroppo tutti coloro che decidono dei nostri destini, allorché giudicano che la selezione degli embrioni e moltissime altre pratiche utili al miglioramento delle nostre condizioni non siano moralmente accettabili, non riflettono, o forse non hanno interesse a farlo, sulla drammaticità della malattia e su quanto dovremmo guardare con gioia a queste notizie, anziché con sospetto e poca fede.
Certo, probabilmente mai la scienza potrà creare un essere umano perfetto ed incapace di ammalarsi, per fortuna; però può essere d'aiuto nella prevenzione e nel miglioramento dell'aspettativa di vita. Ovviamente, tutto questo, sempre se ci si ricorda di abbandonare il moralismo comodo dietro il quale ci fa rifugiare la paura della libertà che viene dalla conoscenza; e sempre i nostri governi non dimenticano di finanziare la ricerca.