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Il presunto killer di Lino Romano disse: “Quando sparo, non mi fermo più” (VIDEO)

Salvatore Baldassarre, l’uomo arrestato questa mattina dai carabinieri di Napoli, parlò di quel fatale errore di persona, quando fu ucciso un ragazzo innocente al posto di un rivale, con un altro affiliato al clan della camorra. I pentiti hanno permesso di ricostruire l’accaduto.
A cura di Susanna Picone
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Salvatore Baldassarre, l’uomo arrestato questa mattina dai carabinieri di Napoli, parlò di quel fatale errore di persona, quando fu ucciso un ragazzo innocente al posto di un rivale, con un altro affiliato al clan della camorra. I pentiti hanno permesso di ricostruire l’accaduto.

Questa mattina i Carabinieri di Napoli hanno arrestato Salvatore Baldassarre, 30 anni e ritenuto affiliato al clan Abete-Abbinante-Notturno. Si tratta del presunto killer di Pasquale Romano, il giovane che fu ucciso per errore in un agguato di camorra il 16 ottobre scorso, mentre lasciava la casa della fidanzata. Baldassarre è l’ultimo dei presunti responsabili del terribile delitto a finire in manette: nei mesi scorsi sono stati infatti fermati anche i suoi complici. Baldassarre è stato individuato e arrestato in un appartamento di Marano di Napoli, era armato di semiautomatica e aveva dei documenti falsi. Fu lui a parlare con un altro affiliato al gruppo degli scissionisti, Carmine Annunziata, di quello scambio di persona che costò la vita a un ragazzo innocente. “Io quando poi inizio a sparare non mi fermo più”, una frase pronunciata dal presunto killer di Romano e riportata ai pm di Napoli, Sergio Amato ed Enrica Parascandolo, dallo stesso Annunziata. Il pentito ha rivelato le parole del killer ai pm – Si tratta di dichiarazioni che l’uomo ha rilasciato nei suoi primi interrogatori dopo la decisione di collaborare con la giustizia. Pasquale Romano, il giovane di Cardito ucciso per errore, fu freddato con 14 colpi di pistola: l’esecutore materiale dell’omicidio gli sparò contro senza aspettare quello che doveva essere il “segnale” che lo avvisava del passaggio del vero obiettivo dell’agguato di camorra, un affiliato al clan rivale. La svolta nelle indagini sul caso è arrivata lo scorso 28 novembre quando i militari hanno arrestato uno dei presunti assassini: qualche giorno prima agli investigatori si era presentata una donna, la persona che avrebbe dovuto mandare l’sms che segnalava l’arrivo del vero bersaglio. Lei non lo fece e in quel momento, sotto quel palazzo, si trovò a passare per caso Pasquale Romano.

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