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Il premier Giuseppe Conte blocca il voto del Consiglio Europeo: “Senza la parte sui migranti non si va avanti”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte blocca il voto relativo alle conclusioni del Consiglio Europeo. “Senza la parte sui migranti, niente voto”, ha diciarato Conte. Il presidente Juncker ha annullato la conferenza stampa prevista per questa sera e la situazione appare decisamente delicata. Qualora il superamento del regolamento di Dublino dovesse subire nuovi stop, l’area Schengen sarebbe a rischio.
A cura di Charlotte Matteini
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Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, ha bloccato l'adozione delle conclusioni della prima parte del Consiglio europeo sostenendo che l'Italia intende votare l'intero documento, comprendente dunque la parte dei migranti. Il presidente Juncker ha annullato la conferenza stampa prevista per stasera al termine del vertice europeo perché "uno Stato membro (l'Italia, ndr) ha messo la riserva sull'intero progetto di conclusioni" e, per questo, "non c'è stato accordo sulle conclusioni". "O si discute l'insieme del pacchetto presentato dall'Italia, oppure non si apre la trattativa. Di certo è escluso che si possa parlare di movimenti secondari dei migranti senza un discorso complessivo su tutti i punti della nostra proposta", è la posizione di Conte.

I punti critici sarebbero davvero molti. Nell'ultima versione della bozza di conclusioni del Consiglio europeo, per esempio, è sparito il punto con cui si dava il "benvenuto all'accordo raggiunto per il finanziamento della seconda tranche da 3 miliardi per i profughi in Turchia e del Fondo fiduciario per l'Africa" e all'appello mancherebbero i 500 milioni di quest'ultimo. L'Italia aveva espresso una serie di riserve circa il finanziamento alla Turchia chiedendo prima sufficienti garanzie circa la disponibilità delle risorse necessarie al Fondo per l'Africa, necessario per la gestione dei flussi del Mediterraneo centrale.

"Arriviamo a questo Consiglio Ue con proposte ragionevoli e in linea con spirito e principi europei. In questi anni l'Italia ha ricevuto manifestazioni di solidarietà a parole. Ora basta. Questa è l'occasione in cui tutti possono finalmente dimostrare la solidarietà con i fatti", aveva twittato il premier Conte proprio poco prima dell'inizio del vertice. Qualora la proposta italiana dovesse essere rigettata dagli stati membri, la crisi diplomatica deflagherebbe e fonti Ue sostengono che questo potrebbe mettere a repentaglio l'esistenza dell'area Schengen, ovvero l'accordo che permette la libera circolazione di persone e merci all'interno dell'Unione europea.

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