Il Ponte sullo stretto di Messina tra incertezze e sprechi di denaro pubblico
Un'opera titanica che fa discutere, che divide e che forse non vedrà mai la luce. Il Ponte sullo stretto di Messina, quello che dovrà collegare la Calabria alla Sicilia, continua a far parlare di sé, stavolta per una bocciatura arrivata dall'Unione Europea. Nell’ambito del progetto riguardante il potenziamento e la realizzazione di reti infrastrutturali nel campo di trasporti, energia e telecomunicazioni, da Bruxelles arrivano delle indicazioni abbastanza chiare: se l’Italia vorrà portare avanti il progetto dovrà trovare da sola i soldi per realizzare l’opera. Per il Ponte, quindi, l'Europa non sborserà un euro. La domanda, allora, è la seguente: il Ponte si farà? Il Ministro dei trasporti Matteoli dice di sì, dando di fatto inizio a un accanito dibattito sulla questione. Per ora accontentiamoci di dare qualche dato sulla celeberrima opera.
Società concessionaria
La società concessionaria per la progettazione, la realizzazione e la gestione dell'opera è la Stretto di Messina SpA. Si tratta di una società fondata nel 1981, voluta due anni prima dall'allora Presidente del Consiglio Francesco Cossiga. Oggi risulta partecipata all'81,8% dall'Anas.
Appalto
All'appalto per l'opera hanno partecipato oltre 60 aziende, 20 delle quali non italiane. Le quattro gare internazionali hanno avuto inizio nell'aprile 2004 e si sono concluse nell'ottobre 2005: ad aggiudicarsi l'appalto di General Contractor è stata l' Associazione Temporanea di Imprese Eurolink SCpA con un'offerta di 3,88 miliardi di euro e un tempo di realizzazione dell'opera stimato in 5 anni e 10 mesi. Eurolink è un'ATI (associazione temporanea d'imprese) partecipata da:
– Impregilo SpA (45%), Sacyr S.A. (18.70%);
– Società Italiana per Condotte d’Acqua SpA (15%);
– Cooperativa Muratori & Cementisti (13%);
– Ishikawajima – Harima Heavy Industries CO Ltd (6.3%);
– Consorzio Stabile A.C.I. SCpA.
Il contratto di assegnazione è stato firmato il 27 marzo 2006. Le gare hanno decretato che Project Management Consultant dell'opera sarà il Parsons Transportation Group, il Monitor Ambientale ATI & Fenice SpA e il Broker Assicurativo Marsh SpA.
Tempi di realizzazione
L'apertura dei primi cantieri per la realizzazione delle "opere propedeutiche funzionali all'opera, dei passanti ferroviari di viabilità locale" è datata 23 dicembre 2009. I lavori, stando a quanto riportato dal sito internet pontedimessina.it, dovrebbero giungere a conclusione il 1° gennaio 2017, giorno in cui è prevista la cerimonia d'apertura. Poi, progressivamente, il Ponte sullo stretto verrà aperto al traffico.
Quanto ci costa e quanto ci è costato fino ad ora?
Il preventivo iniziale, scrive Sandra Amurri sul Fatto quotidiano dello scorso 8 gennaio, era di 6,3 miliardi, ma ora è già arrivato a 8. Una cifra altissima, pari a una normale manovra finanziaria. I costi, però, non si fermano qui. Anche se la società concessionaria Stretto di Messina SpA è stata costituita solamente nel 1981, l'esborso di quattrini pubblici va avanti ininterrottamente dal 1971, anno in cui una legge definì l'opera di interesse nazionale e venne lanciato un concorso internazionale di idee. Dal 1971 al 1981 sono stati spesi 373 milioni lire. Dalla costituzione della concessionaria Stretto di Messina ad oggi l'esborso è stato di 420 milioni di euro, anche se la cifra, non tenendo conto dell'inflazione, non rende in maniera corretta l'enorme ammontare di denaro pubblico stanziato per l'opera. La Stretto di Messina Spa aveva dapprima sede a Roma in via Po', dove pagava un affitto di 75mila euro al mese per un edificio di 3600 mq e di 4 piani. Con l'arrivo di Prodi al governo (2006) la sede è stata trasferita in via Marsala: 1200 mq per 50mila euro di affitto mensile. Dal 1981 al 31 dicembre 2009 la Società Stretto di Messina è costata 173 milioni di euro in investimenti per la ricerca, studi di fattibilità, progettazione.
(FONTI: www.pontedimessina.it; Il Fatto quotidiano; Wikipedia)