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Opinioni

Il piano di Silvio Berlusconi per “vincere” le prossime elezioni politiche

Un altro movimento, Italia Civica, da affiancare a Forza Italia per attrarre il voto moderato, cancellare Alfano e avere una nuova carta da giocarsi in caso di pareggio alle prossime elezioni politiche: ecco il piano del Cavaliere per continuare a “determinare” la politica italiana.
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Le dimissioni del ministro Enrico Costa dal Governo Gentiloni sono solo l’ultima mossa di una strategia pianificata da tempo e che ha un solo regista, Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, che non ha alcuna intenzione di abbandonare la scena politica (a prescindere dalla sentenza europea, che difficilmente gli restituirà l'agibilità politica, almeno non in tempo utile per le elezioni), punta ad arrivare preparato alle politiche del prossimo anno, partendo da una serie di ragionamenti.

Il primo, comune alle altre forze politiche, è legato al sistema elettorale con il quale si tornerà alle urne. Anche se “miracolosamente” la discussione sulla legge elettorale dovesse riprendere con profitto, l’impianto resterebbe quello proporzionale. Una garanzia per il Cavaliere, che dunque potrebbe evitare un’alleanza organica con Salvini e Meloni prima del voto, conservando ampi margini di manovra per attrarre l’elettorato moderato.

In questo contesto si inserisce anche l’operazione “Italia Civica”, anticipata da Ugo Magri su La Stampa.

Per chi è al corrente dei suoi piani, le dimissioni del ministro Enrico Costa sono l’inizio di una vasta offensiva che mira a impossessarsi rapidamente dell’area centrista, sgretolando lo Stato cuscinetto di Alfano. Entro breve il famoso secchio, o contenitore, prenderà le sembianze di un vero e proprio movimento, destinato a fiancheggiare il partito berlusconiano […] È già pronto il nome: si chiamerà, salvo ripensamenti, Italia Civica, riecheggiando l’esperienza montiana e pure le liste autonome che fioriscono spontanee in molti Comuni. Tra fine mese e l’inizio di agosto, comunque prima che chiudano i lavori parlamentari, verrà formalizzata la nascita del nuovo soggetto politico.

Italia Civica non andrebbe dunque a sostituire Forza Italia, ma ad affiancarla, cercando di drenare voti da ciò che resta di Alternativa Popolare, ma anche da quell’elettorato che aveva sostenuto Monti e che poi in larga misura era confluito nel Partito Democratico. Per altri commentatori, il nuovo soggetto politico servirà anche a giustificare l’operazione “rientro” di parte di coloro che, dopo la decadenza di Berlusconi, lo avevano abbandonato per continuare a sostenere il Governo. Tra questi, in ogni caso, non ci sarebbero né Alfano (in rotta di collisione con i forzisti da tempo) né Lupi, che ha più volte smentito tale ipotesi. Potrebbero invece trovarvi posto altri personaggi, che hanno attraversato la legislatura tra alti e bassi, come Corrado Passera, Carlo Calenda e forse lo stesso Stefano Parisi. Infine, in Italia Civica dovrebbe esserci posto per il Partito Pensionati e per quello animalista di Michela Vittoria Brambilla.

La “bad company” di Forza Italia (la definizione sarebbe di Cicchitto) garantirebbe un surplus di consensi e, nel ragionamento di Berlusconi, un radicamento territoriale che si potrebbe tradurre in ulteriori slot in Parlamento. Il tutto perché Berlusconi è convinto dell’ineluttabilità del pareggio alle prossime elezioni politiche, determinato dalla legge elettorale e dalla frammentazione del consenso. In uno scenario di questo tipo si renderebbe necessario un accordo fra le principali forze politiche, magari per sostenere un nuovo esecutivo Gentiloni. Il PD sarebbe “l’alleato” naturale a quel punto, ma far digerire un accordo organico resterebbe operazione complicata. La soluzione, dunque? Usare la bad company, ovviamente.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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